Cronaca

In volo col drone sopra i borghi del sisma del 2016. Macerie e case sventrate: da Amatrice a Pescara del Tronto, tutto sembra cristallizzato

Ad Amatrice la torre dell’orologio, quella diventata simbolo del sisma che nel 2016 ha colpito quattro regioni del centro Italia devastando interi centri storici dell’entroterra, è ancora avvolta dalle impalcature. Intorno solo aree delimitate da nastro arancione, e macerie. Arquata del Tronto, invece, non esiste più: il piccolo borgo dell’entroterra marchigiano, sorvolato dal drone, appare come un cumulo di terra e poco più. Non va meglio a Pescara del Tronto, le mura delle abitazioni ancora si distinguono, ma ricordano quelle di una maxi area archeologica. Ad Accumuli, invece, il tempo sembra essersi fermato: dentro una casa è ancora tutto cristallizzato al 2016. Si vedono ancora un tavolo, una vecchia televisione, una credenza.

Sono le drammatiche immagini che si trova davanti chi oggi, a sette anni dal terremoto che il 24 agosto 2016, e poi con le successive scosse dell’autunno dello stesso anno, ha devastato una vasta area dell’Appennino centrale. Le aree, sorvolate col drone, sembrano ancora ferme a quell’anno: macerie, case sventrate. Poche le impalcature.