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Mahmood, parla il papà e si difende: “Mi fa stare male sentire da lui che l’ho abbandonato, non è vero. Io gli voglio bene ma se la pensa così, cambi cognome”

Ahmed Mahmoud racconta al giornale "Qn" la sua versione dei fatti sui rapporti con il figlio, assicurando di non averlo mai abbandonato

di Giuseppe Candela

“Tutti i genitori desiderano che i propri figli siano migliori di loro, che li superino. Io sono felice per mio figlio e per il suo successo. Però mi fa star male sentire da lui che l’ho abbandonato. Il messaggio che passa è quello di un padre che un giorno è sparito nel nulla, lasciandolo solo quando era un bambino e uscendo dalla sua vita. Invece sono stato presente anche dopo la separazione con la mamma“, parla Ahmed Mahmoud. Il papà di Mahmood, cantante di successo che ha conquistato Sanremo nel 2018 e nel 2022, racconta al giornale “Qn” la sua versione dei fatti sui rapporti con il figlio, assicurando di non averlo mai abbandonato.

In diverse interviste l’artista aveva raccontato di un papà andato via quando lui aveva solo cinque anni: “Io sono andato via di casa quando lui era piccolo, è vero, perché era finito il matrimonio con sua madre. Succede in tante famiglie. È vero che mi sono rifatto una vita ma non ho mai abbandonato Alessandro: ci sono foto di noi due al parco, in momenti di vacanza, in diverse occasioni, anche in Egitto. Andavamo a mangiare fuori insieme, è anche venuto a casa mia quando vivevo a Trezzano sul Naviglio, ha preso in braccio la sua sorellina (che ho avuto da un’altra donna) che ora ha 11 anni e mezzo. La settimana prima che partecipasse al Festival di Sanremo siamo andati a fare insieme un aperitivo. Non sapevo che sarebbe andato a Sanremo né che io avessi ispirato le sue canzoni. Anche se non ci vedevamo spesso, il rapporto non si è mai interrotto e non avrei mai immaginato che potesse parlare di abbandono. Mi fa soffrire sentirmi descritto in questo modo”, ha spiegato Ahmed che ora ha 63 anni, arrivato dall’Egitto quasi 40 anni fa.

Ora vive con la sua quarta moglie e con sua figlia in una casa popolare nella periferia Sud di Milano: “Non mi ha mai detto nulla e io non ho mai percepito un malessere. Io l’ho scoperto dalle sue canzoni”. I riferimenti sono tanti, da “Gioventù bruciata” fino a “Soldi: “Ho sofferto. Come ho sofferto sentendo ’Soldi’. Non è vero che pensavo solo ai soldi, anzi. Come se fossi interessato solo alle cose materiali. Io ho sempre voluto parlare con mio figlio e mi ritengo un uomo dalla mentalità aperta: da musulmano ho accettato tutti i riti cattolici nella mia prima famiglia. Sono stato ricoverato in ospedale per una brutta malattia, prima all’ospedale San Paolo e poi in Egitto durante il periodo Covid. Alessandro lo sapeva, gli ho chiesto di venirmi a trovare ma non è mai venuto. Io ci sono rimasto male. L’ultima volta ci siamo sentiti via messaggio più di un anno fa, ma sempre superficialmente”, ha aggiunto l’uomo che assicura di aver provato a riallacciare i rapporti con suo figlio.
“Mi piacerebbe. Io gli voglio molto bene: è mio figlio. Sono orgoglioso di lui e del suo successo. Mi sono emozionato quando una volta, mentre eravamo fuori a cena e lui era già famoso, veniva avvicinato da ragazzi che gli chiedevano l’autografo. Però c’è una cosa che non mi va giù, se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale”, ha continuato il suo sfogo Ahmed che avrebbe ottenuto un no netto dal cantante, al punto ora di valutare azioni legali.

Mahmood, parla il papà e si difende: “Mi fa stare male sentire da lui che l’ho abbandonato, non è vero. Io gli voglio bene ma se la pensa così, cambi cognome”
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