Il futuro dell’ex tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini sembra essere sempre più legato all’Arabia Saudita. Diverse indiscrezioni, provenienti dai media sauditi, ricostruiscono la fase finale di una trattativa che, secondo gli stessi, sarebbe in corso fin dal mese di giugno. Mancini smentisce, ma come riferisce La Gazzetta dello Sport, si va verso un ricchissimo contratto da 25-30 milioni di euro all’anno per tre anni, fino al mondiale nordamericano del 2026. Cifre da brividi: Mancini arriverebbe a guadagnare quasi 100 milioni di euro. Quello che guadagnava da ct dell’Italia a confronto sono briciole: il suo contratto viaggiava intorno ai 4 milioni a stagione, il neo commissario tecnico Luciano Spalletti percepirà 3,2 milioni.
Il primo obiettivo di Mancini sulla panchina dell’Arabia Saudita sarà la coppa d’Asia in partenza a gennaio in Qatar, vinta tre volte dai sauditi (ma l’ultima nel 1996). L’allenatore sarà accompagnato in questa avventura dal suo staff storico, compreso il tattico Andrea Gagliardi che ha comunicato alla Figc la prevedibile intenzione di non restare, e pure l’ex team manager Lele Oriali. I salari – secondo le indiscrezioni – saranno pesanti per tutti i membri dello staff che comprenderà, oltre a Gagliardi, anche Salsano, Lombardo, Nuciari, Battara, Scanavino. La definizione dei dettagli è in corso in queste ore e nei prossimi giorni avrà luogo una importante riunione organizzativa a cui seguirà un incontro tra Mancini e i delegati sauditi probabilmente in Italia.
La trattativa, in casi importanti come questi, non viene gestita dalla federazione ma entrano in gioco direttamente esponenti o rappresentanti diretti della famiglia reale saudita. Lo staff del tecnico, comandato come in passato dall’avvocato e moglie di Mancini Silvia Fortini, affronterà in questa sede anche delle questioni di secondo piano ma comunque rilevanti, che riguardano la vita personale in Arabia Saudita. Innanzitutto irrompe una questione fiscale, visto che, per pagare le tasse in Arabia Saudita, è necessario risiedere nel paese per almeno 183 giorni all’anno. Poi, la vita quotidiana in città come Riad o Gedda può essere complicata per chi è abituato al mondo, e soprattutto al clima, europeo. Per molti mesi all’anno le temperature sono molto calde e difficilmente sopportabili, motivo per cui gli allenamenti in genere vengono effettuati solo nelle ore serali per sfuggire all’enorme calore. In ogni caso Mancini e i suoi collaboratori dovrebbero vivere all’interno di un moderno centro dotato di tutte le comodità possibili.