I soldi annunciati e arrivati in parte, la cabina di regia mai convocata, i tecnici che non ci sono, la gente di Romagna che aspetta ancora, oltre tre mesi dopo l’alluvione. E finalmente si sente la voce del commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che dopo i ripetuti scontri tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha deciso di dare notizia di sé. E non poco: ieri sera è comparso in prima serata al Tg1, oggi intervista a tutta pagina sul Corriere della Sera e nel pomeriggio è intervenuto al Meeting di Rimini. E i concetti che ne vengono fuori sono due: il primo è che la presidente Meloni “ha la massima attenzione sull’emergenza e la ricostruzione” (parlare per la premier peraltro non sarebbe nemmeno il ruolo del generale Figliuolo) e il secondo che sono “pronti” i primi 876 milioni di euro. “Rimborseremo immediatamente tutte le somme urgenze, che hanno posto in essere o che stanno ponendo in essere i Comuni e i soggetti attuatori come i consorzi di bonifica – dice Figliuolo al Tg1 – Questo è importante per la messa in sicurezza del territorio e per ridare fiato alle casse, specie dei piccoli Comuni, che sono in sofferenza. L’ordinanza è pronta e sarà operativa nei prossimi giorni, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Parliamo di 289 milioni di euro“. In più, ieri, si è tenuta una riunione operativa – spiega – “per mettere in priorità tutti gli interventi urgenti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio e alla tutela pubblica e privata delle persone che vivono in quei luoghi”, ha aggiunto, “qui parliamo di 449 milioni di euro“. Nel pomeriggio arriva poi la conferma. Intervenendo al Meeting di Rimini Figliuolo annuncia: “Oggi ho firmato l’ordinanza che a breve sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e che quindi avrà effetti operativi per i ristori ai Comuni, a quelli che vengono detti enti attuatori, i consorzi di bonifica, a coloro che hanno erogato e messo in opera questi interventi”. Il commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna ha fatto sapere che si tratta “di oltre 2.500 interventi per 289 milioni di euro. Quindi c’è il perimetro finanziario, c’è capienza. Possiamo andare avanti. Poi – ha detto – ci sono gli interventi per il 2024, per altri 123 milioni di euro che la struttura è in grado di ristorare”.
Al Corriere Figliuolo promette che “sarà una ripartenza veloce, ma sempre nel rispetto dei principi della buona amministrazione”. Parole che sembrano pronunciate dopo la nomina di Palazzo Chigi e che invece il generale riserva per oggi, 25 agosto, senza comunque mancare di ricordare – riga 3 dell’intervista – che “la presidente Giorgia Meloni si è immediatamente recata sui luoghi colpiti”. Oltre al riassunto sulle cifre (di cui il Fatto Quotidiano ha già dato conto qui), Figliuolo garantisce che “non ci sono state difficoltà” e che “ci siamo messi subito al lavoro”. “All’inizio – racconta – abbiamo dovuto recepire le esigenze degli amministratori locali e della popolazione , per fare una stima dei danni e dare un ordine di priorità agli interventi da eseguire prima di poter procedere con i ristori. E’ un lavoro complesso che deve seguire passaggi logici”.
A fronte dei cittadini che lamentano di essere ancora isolati il generale Figliuolo risponde che “i tempi dipendono dalla portata del danno che hanno subito alcuni territori e dalla stabilità delle frane che in alcune località sono ancora in movimento”. Per il commissario dunque “non è un problema di risorse o volontà: in certi territori ci vorrà più tempo, è giusto saperlo”. E agli amministratori che lo accusano di essere “sparito” risponde con una lista di riunioni e accordi istituzionali fatti dal 10 luglio in poi: 6 incontri con i sub-commissari e 3 con la Protezione civile, 5 convenzioni con le università e autorità di bacino e 5 ordinanze.
Il resto dell’intervista è tutta al futuro e quindi perde ulteriormente peso specifico perché fa un po’ l’effetto annuncio. Da ora in avanti si procederà “su due direttrici, ricostruzione privata e pubblica”. Sulla prima ribadisce quanto già ricordato da Meloni (e tre) e cioè che “la prospettiva del governo è il totale risarcimento dei danni subiti”. E per farlo “abbiamo necessità di acquisire stime precise e dettagliate che consentano una corretta quantificazione dei danni e dell’adeguato fabbisogno finanziario che il commissario deve richiedere al governo”. Per la parte di ricostruzione pubblica si passerà da 5 piani speciali (opere pubbliche, beni culturali, interventi sui dissesti, infrastrutture ambientali e stradali). La priorità, dice Figliuolo, è “pagare i lavori già svolti in somma urgenza”. La valutazione del danno? “Sono in via di finalizzazione le ordinanze per le perizie con le quali forniremo a famiglie e imprese semplici indicazioni e tutti gli strumenti utili per quantificare danni e chiedere ristori”. Il piano di interventi? “Ci focalizzeremo per avere prima possibile tutti i dati e gli elementi utili per procedere al rimborso”.