Un addetto ai reperti vendeva oggetti di proprietà del British museum da anni, per questi a due giorni dal clamoroso caso il direttore della prestigiosa istituzione, Hartwig Fischer, si è dimesso. La serie di furti di manufatti negli ultimi anni ha evidenziato gravi carenze in termini di sicurezza. “La responsabilità di questo fallimento spetta in ultima analisi al direttore”, ha detto, aggiungendo che il museo “non ha risposto in modo così esauriente come avrebbe dovuto”. Il dipendente ladro era stato pizzicato e licenziato, ma la polemica non si era placata. Gli oggetti trafugati erano gioielli in oro e gemme di pietre semi-preziose risalenti a un periodo compreso tra il XV secolo a.C. e il XIX secolo, conservati perlopiù a scopi accademici e di ricerca. Il presidente del museo, George Osborne, aveva dichiarato che la priorità è quella di recuperare gli oggetti rubati e ha annunciato l’introduzione di nuove misure di sicurezza interne. “È un incidente molto insolito. So di parlare a nome di tutti i colleghi quando dico che prendiamo molto sul serio la salvaguardia di tutti gli oggetti in nostra custodia”, aveva sottolineato Fischer.

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