Cultura

Andrea Scanzi, il libro “E pensare che c’era Giorgio Gaber” è inarrestabile e vince anche il Premio Kerasion

È solo l'ultimo dei riconoscimenti collezionati dal giornalista negli ultimi mesi con il saggio dedicato al cantautore

di F. Q.

Ennesimo premio per E pensare che c’era Giorgio Gaber di Andrea Scanzi. L’ultimo riconoscimento per l’opera del giornalista de Il Fatto Quotidiano è la vittoria nella sezione saggistica del Premio Kerasion, che come spiega lo stesso Scanzi sui social “si svolge in un luogo poco noto ma incantevole, l’istmo di Marcellinara, il punto più stretto della penisola italiana”. San Pietro Apostolo, in provincia di Catanzaro, ha fatto da scenario al nuovo successo del giornalista che nel condividere foto dell’evento fa sapere: “La piazza era piena e ho avvertito un affetto incredibile […] Continuo a pensare che chi fa il mio lavoro debba viaggiare e viaggiare, altrimenti non può raccontare un paese che non conosce. E non può scoprire tutta questa bellezza”.

E pensare che c’era Giorgio Gaber è già valso ad Andrea Scanzi importanti riconoscimenti al Premio Cristina Campo, al Premio Voci – Città di Roma e al Premio Giglio Blu di Firenze. Nel palmares anche il Premio I Murazzi, Premio Mino De Blasio, Premio Samnium e Premio Casentino. L’opera è un saggio monografico dedicato a Giorgio Gaber, scomparso nel 2003. Un atto d’amore scritto da un vero “gaberiano” (come lo stesso Scanzi si definisce nelle prime pagine del libro). Un tributo a quello che per lui non è solo un “mito” della musica italiana, ma anche un grande amico, di cui lo scrittore ha narrato nel libro la dimensione artistica e umana.

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