I casi di Covid sono in aumento e c’è attenzione da parte degli scienziati per le potenzialità della variante Ba.2.86,per questo dai medici da giorni arrivano inviti alla prudenza. “C’è il rischio di una circolazione del virus nel momento di minima allerta, quando tutti ormai hanno messo da parte ogni tipo di misura di protezione, di cautela e di prudenza. Allora, pur dando per scontato che BA.2.86 (ribattezzata Pirola) e altre eventuali sotto varianti di Omicron ci trovano in una condizione molto più sicura e, dunque, affatto paragonabile a quella tristemente nota degli anni a cavallo tra il 2020 e il 2021, mi sento di rinnovare l’invito ad un minimo di prudenziale attenzione soprattutto a chi sa di essere soggetto a rischio, recuperando le buone prassi anti-Covid che, se pur non più obbligatorie, restano pur sempre consigliabili. Non mi pare affatto sconveniente o penalizzante utilizzare, da parte di soggetti anziani, oncologici o immunocompromessi piuttosto che con terapia immunosoppressiva in corso, riutilizzare le mascherine, evitare contatti ravvicinati e dotarsi di detergenti e disinfettanti tascabili, almeno in situazioni di eccessivo affollamento o nei luoghi al chiuso”. Così Mauro Minelli, immunologo clinico della Fondazione Medicina Personalizzata, commenta i dati Covid settimanali.
“Se qualcosa abbiamo imparato dalle dinamiche immunologiche che hanno caratterizzato la lunga e tribolata esperienza Covid, dovremmo aver quanto meno acquisito la ragionevole certezza di non incorrere più nei rischi di malattia severa o di morte che in precedenza hanno caratterizzato il contesto clinico della pandemia, quando a dominare la scena erano le varianti Alfa e Delta o le prime Omicron. E di questo va preso atto – precisa – attribuendo alla vaccinazione e solo alla vaccinazione il merito di aver fornito la migliore protezione contro le infezioni, tanto quelle generate da ceppi virali direttamente neutralizzabili dagli anticorpi indotti dal vaccino, quanto quelle causate da nuove varianti mutate, rispetto alle quali i complessi meccanismi immuni attivati dal vaccino e non esclusivamente mediati da anticorpi, riescono comunque a creare un efficace schermo protettivo”.