Da un lato gli ufficiali della Nato, dall’altro il comandante in capo delle Forze Armate ucraine. Una riunione di cinque ore in una località segreta al confine tra Polonia e Ucraina per ridefinire la strategia militare di Kiev e tentare di dare una svolta alla controffensiva. È il Guardian a svelare il “consiglio di guerra” tenutosi undici giorni fa. Presenti, scrive il quotidiano inglese, il generale ucraino Valerii Zaluzhnyi insieme all’intera catena di comando, il comandante delle forze alleate in Europa, il generale americano Christopher Cavoli, e il capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, l’ammiraglio Sir Tony Radakin.
L’incontro dimostra l’insoddisfazione degli Stati Uniti e dell’Alleanza atlantica per come stia procedendo a rilento la controffensiva militare dell’Ucraina. Il Guardian riferisce di una riunione che avrebbe avuto proprio l’obiettivo di reimpostare la strategia militare ucraina, anche in previsione di piani di combattimento per l’inverno e di una strategia a lungo termine. Una ulteriore prova di una guerra che ormai certamente si prolungherà nel tempo. La controffensiva sinora è andata come previsto da Mark Milley, capo di Stato maggiore Usa: “Lunga, lenta, sanguinosa”. L‘illusione di una svolta e di una facile riconquista dei territori occupati dai russi ha lasciato spazio alla realtà delle trincee, dei campi minati e delle avanzate di pochi metri.
Già gli 007 americani e britannici avevano fatto trapelare la notizia di un fronte “statico“, circostanza che probabilmente è stata la base di partenza del vertici militare segreto. Anche perché l’amministrazione Biden sembra intenzionata a un cambio di rotta nella sua strategia, in questo caso politica: il sostegno incondizionato a Kiev potrebbe non essere una buona strategia nel lungo periodo, soprattutto pensando alle elezioni del novembre 2024. E per questo da Washington per la prima volta sono arrivate anche timide spinte al negoziato. Anche se su X, ex Twitter, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak parla di “tre false tesi chiave che la Russia promuove: la prima è che il conflitto è arrivato a uno stallo e che l’offensiva è fallita. La seconda è che bisogna passare subito a una pseudodiplomazia per congelare il conflitto (fermando la fornitura di armi all’Ucraina). La terza è che la Russia ha ancora molte risorse e persone disposte a combattere”. Secondo Podolyak queste tesi “false” dovrebbero indicare “il panico crescente tra le élite russe, la mancanza di comprensione su cosa fare e una paura catastrofica di perdere… Quindi, dobbiamo andare fino in fondo”.
I servizi d’intelligence del Regno Unito nell’ultimo bollettino di sabato 26 agosto tuttavia ritengono “una possibilità realistica” che le forze russe aumentino nei prossimi due mesi “l’intensità” della loro offensiva nella zona nordorientale dell’Ucraina, dopo aver perso terreno nelle zone più a sud. Secondo gli esperti britannici sono possibili attacchi russi nell’asse tra le località di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, e quella di Lyman, nel Donetsk, probabilmente con l’obiettivo di avanzare in direzione del fiume Oskil e proteggere i territori già occupati. Ci sono già stati “attacchi su piccola scala nel nordest, nel settore Kupyansk–Lyman” con cui le forze russe hanno fatto “progressi limitati“, stando alla valutazione diffusa dal ministero della Difesa del Regno Unito. Tutto in un momento in cui la controffensiva lanciata dalle truppe ucraine “ha messo sotto pressione le forze russe a Bakhmut e nel sud dell’Ucraina”. In quest’area del Paese, “l’Ucraina continua a guadagnare terreno in modo graduale“.
Intanto Kiev continua la sua campagna acquisti di armamenti. Il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, si dice fiducioso che dalla Germania arriveranno missili da crociera Taurus. “Sono davvero ottimista e ritengo che in futuro avremo anche i Taurus dalla Germania”, ha detto Reznikov in un’intervista pubblicata da Bild, Welt e da Politico. Senza precisare quando potrebbero arrivare le forniture, Reznikov ha affermato di “non credere ci vorrà un intero anno”. L’Ucraina chiede da tempo i Taurus a Berlino. Tuttavia il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è finora mostrato riluttante. “Non importa quali richieste vengano fatte alla Germania – ha detto ai giornali – Continuerò a valutare con attenzione ogni singola decisione e non farò mai nulla di avventato”. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, aveva parlato di “dettagli tecnici” da definire.