Che i social ormai stiano diventando piano piano un ginepraio di insulti e di minacce è cosa risaputa. In queste ultime settimane da X (ex Twitter) a Instagram si assiste ad una escalation di violenza verbale, senza precedenti. Eppure qualcosa non torna. Sembra che stiano proliferando, ancora di più degli anni scorsi, i generatori di insulti bot (che si trovano facilmente sui maggiori canali di ricerca) che consentono ad alcuni utenti, che rimangono anonimi, di far scatenare in automatico attraverso profili spesso falsi, una serie di commenti sotto post o tweet di natura violenta.
È proprio quello che è accaduto a Gaia Gozzi in queste ore. La vincitrice della diciannovesima edizione di “Amici di Maria De Filippi” è stata ricoperta di insulti pesanti sotto un post di Instagram, dedicato alle vacanze ad Ibiza. Questi alcuni dei commenti che i fan della cantante hanno subito denunciato: “Appena ti vedo sei finita”, “Se ci tieni alla tua pelle non farti vedere in giro”, “Sappiamo dove abiti, preparati ad avere visite”, “Fatti curare malata mentale”, “Se vedo te o tua mamma in giro finite all’ospedale”, “Te e la tua famiglia farete una brutta fine” e “Appena ti vedo in giro ti smembro, è una promessa”. Cosa è accaduto? Semplicemente un hater, o più hater, hanno innescato il generatore di insulti bot per prendere di mira l’ignara cantante. A quanto pare non è un caso isolato. Sono diversi i personaggi politici e dello spettacolo che hanno ricevuto questo tipo di “trattamento”, purtroppo accade anche a gente comune. Una spirale di violenza social che si cerca da anni di contrastare, non sempre con successo. In ogni caso per contrastare subito il fenomeno, rimane sempre infallibile il vecchio metodo della segnalazione dell’utente (spesso fake) e la rimozione del commento.