Lo studio era stato usato o citato per negare il cambiamento climatico, anche all’indomani dell’alluvione che ha devastato l’Emilia-Romagna. Ma l’analisi, a firma di 4 fisici tra cui Franco Prodi fratello dell’ex premier, in cui si sosteneva che i dati sottoposti a studio non mostravano alcuna tendenza in termini di precipitazioni estreme, inondazioni, siccità e produttività alimentare, è stata ritirata dalla rivista Springer Nature, che pubblica dal 2015 e non ha nulla a che fare con la prestigiosa Nature. Tra l’altro non è la prima volta che un articolo pubblicato viene ritirato. In questo caso un’indagine interna – superflua se fosse stata fatta a monte una revisione indipendente come accade alle vere riviste scientifiche – ha rilevato che le conclusioni non erano “supportate dalle prove disponibili o dai dati forniti dagli autori”. L’articolo era, come ricostruisce il Guardian, era apparso nel gennaio 2022 sull’European Physical Journal Plus (Springer), che non si occupa generalmente di articoli scientifici sul cambiamento climatico. Ma l’analisi aveva comunque avuto “successo” tra i negazionisti e gli scettici tanto da essere ripreso da alcuni media australiani.
Secondo i ricercatori (professori e scienziati dell’Infn)- Gianluca Alimonti, Luigi Mariani, Franco Prodi e Renato Angelo Ricci – “l’intensità delle precipitazioni giornaliere e la frequenza delle precipitazioni estreme sono stazionarie nella maggior parte delle stazioni meteorologiche. L’analisi delle tendenze delle serie temporali dei cicloni tropicali mostra una sostanziale invarianza temporale e lo stesso vale per i tornado negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, l’impatto del riscaldamento sulla velocità del vento superficiale rimane poco chiaro. L’analisi viene poi estesa ad alcuni indicatori di risposta globale agli eventi meteorologici estremi, ovvero disastri naturali, inondazioni, siccità, produttività degli ecosistemi e rese delle quattro principali colture (mais, riso, soia e grano). Nessuno di questi indicatori di risposta mostra una chiara tendenza positiva degli eventi estremi. In conclusione, sulla base dei dati osservativi, la crisi climatica che, secondo molte fonti, stiamo vivendo oggi non è ancora evidente”.
La comunità scientifica ha dissentito rispetto a queste conclusioni e Springer Nature ha annunciato lo scorso ottobre che stava indagando sull’articolo. In un comunicato Springer Nature ha dichiarato che i suoi redattori hanno avviato una “indagine approfondita”, che ha incluso una revisione post-pubblicazione da parte di esperti in materia. Gli autori dell’articolo hanno anche presentato un addendum al loro lavoro originale nel corso dell’indagine. “Dopo un’attenta considerazione e consultazione con tutte le parti coinvolte, i redattori e gli editori hanno concluso di non avere più fiducia nei risultati e nelle conclusioni dell’articolo”. L’articolo è stato quindi ritirato il 23 agosto scorso. L’articolo è ancora disponibile per il download, ma il manoscritto reca ora la dicitura “RETRACTED ARTICLE” su ogni pagina. Secondo il sito web della rivista, l’articolo è stato consultato 98.000 volte.