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Presta uno strumento alla moglie del sindaco per far ripartire l’auto dopo un incidente e le chiede 10 euro (in nero): “Il tempo è denaro”

Tra gli ultimi episodi che stanno facendo discutere, c'è quanto accaduto alla famiglia del sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso: è stato lo stesso primo cittadino Marco Della Pietra a raccontare tutto su Facebook

Dai due caffè a 60 euro agli 825 euro per tigelle e gnocco fritto. E ancora, 26 euro per due spritz e 2 euro per un piattino in più. Questa è stata l’estate degli ‘scontrini folli’, condivisi e rilanciati sui social dai clienti indignati e, tra gestori che si giustificano e utenti all’attacco, non sono di certo mancate le polemiche. Tra gli ultimi episodi che stanno facendo discutere, c’è quanto accaduto alla famiglia del sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso: è stato lo stesso primo cittadino Marco Della Pietra a raccontarlo, in un lungo sfogo pubblicato sui social. Sua moglie, mentre accompagnava la figlia di 4 anni a fare delle analisi, ha avuto infatti un piccolo incidente e, dopo aver preso in prestito un attrezzo da una vicina officina per sistemare la macchina, si è sentita chiedere “5/10” euro per il disturbo perché “il tempo è denaro”.

“Sono stato molto indeciso se scrivere o meno questo post – esordisce il sindaco nel post – perché negli ultimi tempi il tema “scontrini” ha creato non poche polemiche, ma alla fine credo sia giusto farlo”. Cosa è successo? “Ieri mattina alle 8.00 mia moglie doveva portare la piccola a fare delle analisi e lungo il tragitto verso il laboratorio sono state tamponate da un’auto. […] Quando è stata l’ora di ripartire c’era il paraurti posteriore dell’auto di Ale che toccava la ruota sinistra. Ora, immaginate la scena: una mamma con la figlia di 4 anni, appena tamponate, ancora spaventate e agitate, e mio padre, che non ha più 30 anni, che cerca di sistemare a mano il paraurti”.

E a questo punto succede il “fattaccio”: “Fatalità lì vicino (per non dire a pochi metri) c’era un distributore di benzina e mio padre ha chiesto ad un ragazzo che ci lavorava se avesse potuto prestargli qualcosa per fare leva e spostare il pezzo dalla ruota. Detto fatto: il ragazzo ci ha pensato lui e con una leva in due minuti ha spostato l’ostruzione liberando la ruota. Mio papà allora, per gentilezza, ha chiesto se avesse dovuto qualcosa e il ragazzo gli ha risposto: ‘Si figuri se non ci si aiuta in queste occasioni!‘”. Lieto fine? Nient’affatto. “E’ uscito il proprietario del distributore (che evidentemente aveva assistito alla scena dall’interno) dicendo che “il tempo è denaro” e chiedendo 5/10 euro per il ‘disturbo’. Ale e mio padre inizialmente credevano scherzasse ma quando hanno capito che era serio, interdetti, hanno allungato (sbagliando, sicuramente) 5 euro a testa al signore (tra lo stupore del dipendente e di alcune persone che avevano assistito alla scena) e se ne sono andati quasi senza rendersi conto della cosa”. Insomma, il gestore della stazione di servizio ha chiesto loro dei soldi – in nero, oltretutto – perché “il tempo è denaro”.

E lui, Marco Della Pietra, non gliele ha mandate a dire: “Quando sono tornate a casa – racconta ancora il sindaco – mi hanno spiegato quello che era accaduto e non ci ho visto più. Ho preso la macchina e sono andato al distributore e ho preteso di parlare con il proprietario. Non ho alzato la voce ma gli ho detto in faccia tutto quello che pensavo, anche se ho dovuto trattenermi perché ero davvero furioso. So che la stragrande maggioranza dei benzinai non avrebbe mai avuto un comportamento simile, ma chiedere dei soldi per aver prestato un pezzo di ferro a persone in difficoltà mi è sembrata una cosa di bassezza indefinibile, inqualificabile proprio”. Quindi conclude: “Per la cronaca, come potete leggere, mi ha fatto uno scontrino per lavaggio auto esterno (anche perché non credo che tra i tasti predefiniti ci fosse un ‘prestazione col levarin’) ma almeno, lo ripeto, ci pagherà iva e tasse“.