La giovane passeggera denuncia Delta Airlines dopo che, in seguito a uno scalo ad Atlanta, divisa a forza dalla sua Maia non ha più rivisto la cagnolina tornare tra le sue braccia
Parte insieme alla sua cagnolina, ma la compagnia aerea la smarrisce in aeroporto. È un vero e proprio incubo quello che sta vivendo Paula Rodriguez, una giovane che ha denunciato Delta Airlines per quanto avvenuto ad Atlanta. Paula stava viaggiando dalla Repubblica Dominicana verso la California e il volo prevedeva uno scalo ad Atlanta. Qui la polizia di frontiera l’ha fermata per alcune irregolarità nel visto, costringendola a trascorrere la notte in un centro di detenzione: “Hanno chiamato un agente Delta che è arrivato e ha portato via Maia – ha raccontato Paula alla Cnn – Ho iniziato a fare domande su dove avrebbe trascorso la notte e gli ho detto che era molto angosciata durante il volo. Mi ha risposto di non preoccuparmi, che l’avrebbero portata in una struttura con personale addestrato a questo scopo. Che le avrebbero dato cibo e acqua e si sarebbero presi cura di lei. Non era il mio desiderio, ma ho capito. Non c’era niente che potessi fare e mi fidavo di lui”.
Paula avrebbe dovuto ricongiungersi a Maia il giorno dopo, ma non è stato così. Come se non bastasse, due giorni dopo il rientro a casa la giovane è stata informata dalla compagnia aerea che la cagnolina era scappata: “Nonostante abbiano perso Maia venerdì, io sono venuta a saperlo solo il lunedì successivo. Sapevano di aver perso il mio cane quando sono salita sull’aereo che mi avrebbe portata a casa ma non me l’hanno detto”. Dal 18 agosto scorso si sta ancora cercando l’animale a 4 zampe come ha fatto sapere una nota di Delta Airlines. Intanto Paula spera in una chiamata che possa darle la buona notizia: “Tutti quelli che mi conoscono sanno cosa significa per me. Non vado da nessuna parte senza di lei. Si comporta così bene che la porto al ristorante, letteralmente ovunque. È la mia compagna in tutto. Spero che qualcuno riesca a trovarla e mi chiamino, sto vivendo un incubo“.