Una denuncia da brividi. Essere intercettato dai servizi segreti per associazione sovversiva. A farlo con un video e con una nota è Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e candidato alle elezioni suppletive del Senato a Monza del 22 e 23 ottobre, da anni impegnato in prima persona perché in Italia il fine vita sia normato e accessibile alle persone che – con patologie irreversibili – vogliono fare richiesta. Ebbene oggi Cappato racconta di “aver saputo da una fonte anonima” di essere sotto intercettazione. “Chiedo formalmente alla presidente del Consiglio di verificare se corrisponda al vero l’informazione a me giunta anonimamente che dal febbraio 2023 sarei sottoposto a ‘captazione informatica’ del telefono (intercettazione permanente e totale) con Trojan di Stato e che siano in corso intercettazioni con microcimici nelle miei sedi abituali di lavoro e di vita dal marzo di quest’anno.
Il monitoraggio sarebbe ad opera dell’Agenzia di Informazione e sicurezza – Aisi – su richiesta del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza della Repubblica – Dis – Autorità delegata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per eventuali ipotesi di contestazione del reato di ‘associazione sovversiva‘ ed eventuali reati riscontrati in fase di indagine. Nel caso tale informazione, che potrebbe anche riguardare le persone con cui collaboro da anni, dovesse essere in tutto o in parte corrispondente al vero, chiedo alla presidente del Consiglio di interrompere immediatamente tale attività perché in palese contrasto con il libero esercizio di diritti civili e politici fondamentali previsto dalla nostra Costituzione che la Repubblica italiana ha l’obbligo di rispettare in virtù dell’aver ratificato tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani”. A rispondere a Cappato è il Sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica: “Escludo nel modo più assoluto che vi sia o vi sia stata attività di intercettazione nei confronti dell’on. Marco Cappato”.
Cappato però replica: “Ho ricevuto una segnalazione anonima cartacea che ho verificato, si tratta di una fonte che ritengo credibile e affidabile, ma che vuole rimanere tutelata quindi anonima, non ho ancora prove altrimenti non avrei fatto una domanda al Presidente del consiglio. Io ho chiesto un impegno al governo, la presa di posizione è arrivata da parte del sottosegretario Alfredo Mantovano”. “Per ora è semplicemente la mia convinzione che si contrappone a una dichiarazione tassativa emessa a nome del governo e rispetto a questo non posso che prendere atto della risposta, poi vedremo“.
A febbraio scorso era emerso che all’Associazione Coscioni 10 persone – tra cui un medico – avevano dato la loro disponibilità all’organizzazione di azioni di disobbedienza civile sul fine vita. Persone a rischiare anche il carcere, come aveva fattolo stesso Cappato che accompagnò in Svizzera Dj Fabo, permettendogli di ottenere il suicidio assistito. Il processo, finito alla Consulta, ha permesso di delineare un perimetro in cui i malati possono accedere al fine vita e a Cappato di ottenere una sentenza di non luogo a procedere per un reato che prevede una pena altissima.
Cappato però non si è fermato anche perché è cresciuto a dismisura l’elenco di persone che si rivolgono all’Associazione (sono aumentate del 111% le persone che hanno chiesto aiuto) ed è esiguo il numero di coloro che attendono anche molti mesi, in alcuni casi due anni per accedere al suicidio assistito. Recentemente solo il Veneto del leghista Zaia si è distinto per aver fornito all’ammalato strumentazione e farmaci. A inizio febbraio due attiviste avevano accompagnato in Svizzera un signora di 89 anni in Svizzera e si erano successivamente si erano presentate in casera dai carabinieri per autodenunciarsi: erano state accompagnate dall’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e proprio da Marco Cappato.