L’Agenzia delle Entrate ha accolto la proposta avanzata da Visibilia Srl in liquidazione, una delle società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, di saldare il debito fiscale di circa 1,2 milioni di euro con una rateizzazione in 10 anni, ma con una serie di condizioni e richieste di garanzie avanzate dalla stessa Agenzia. La mossa, che finirà nel fascicolo del giudice civile, contribuisce ad allontanare lo spettro della bancarotta ipotizzata dai pm di Milano che indagano anche per falso in bilancio nei confronti dell’ex galassia editoriale fondata dalla ministra.

La proposta all’Agenzia delle Entrate e ai principali creditori (per un totale di 1,5 milioni di debito), presentata il 29 maggio scorso, prevede un impegno sostanzioso da parte della ministra attraverso la società immobiliare Dani, oltre che dai risultati dello stabilimento balneare Twiga, ora nelle mani del compagno Kunz Dimitri d’Asburgo Lorena. Nella domanda di omologa di accordi di ristrutturazione di debiti, firmata dai legali Salvatore Sanzo, Diana Burroni e Daniele Nataloni, su cui dovrà pronunciarsi il tribunale di Milano, si fa presente come la senatrice di Fratelli d’Italia percepisca un’indennità di 95mila euro netti l’anno “ulteriore risorsa a disposizione del socio di maggioranza in funzione del sostegno finanziario da prestare in favore della società per il pagamento dei debiti e, dunque, del buon esito degli accordi”.

Nel frattempo sono in corso accertamenti sulla grande quantità di azioni di Visibilia comprate, tra giugno e luglio scorso, da Sif Italia, colosso dell’amministrazione di condomini che era guidato da Luca Giuseppe Reale Ruffino, il manager 60enne che si è suicidato a inizio agosto dopo essere diventato lo scorso ottobre presidente e maggiore azionista, proprio con Sif, di Visibilia.

La ministra dal 5 ottobre 2022 è appunto indagata per bancarotta e falso in bilancio sulla base dell’inchiesta avviata dai pm milanesi Roberto Fontana e Maria Gravina. Con lei, sono iscritti tra gli indagati il suo compagno Kunz, gli amministratori Fiorella Garnero (sua sorella), Massimo Cipriani e Davide Mantegazza e l’ex sindaco Massimo Gabelli. C’è poi un terzo filone d’indagine sull’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato in relazione ai dipendenti di Visibilia messi in cassa integrazione a zero ore ai tempi dell’emergenza Covid e pagati dallo Stato mentre in realtà lavoravano normalmente.

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