La specie dei pinguini imperatore ha fatto registrare una stagione riproduttiva drammatica, a causa dell’impatto della diminuzione record del ghiaccio marino sui passaggi fondamentali della vita di questi animali. In 4 colonie di pinguini su 5 presenti sulle coste del Mare di Bellingshausen, nella penisola Antartica, il ghiaccio si è sciolto così rapidamente da non lasciare ai pulcini il tempo sufficiente per sviluppare un piumaggio adatto all’acqua. Prima ancora che fossero in grado di nuotare, si ritrovavano letteralmente privi di suolo (ghiacciato) sotto i piedi sul quale poter vivere. A portare alla luce questo drammatico fenomeno è stato uno studio condotto da Peter Fretwell, a capo del programma britannico per la ricerca in Antartide, il British Antarctic Survey, pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment.
Per i ricercatori, le difficoltà incontrate dalle nidiate comportano un “completo fallimento riproduttivo” che supporta le previsioni sulla quasi completa estinzione dei pinguini entro 80 anni. “Questo studio” – ha dichiarato il glaciologo Jeremy Wilkinson – “indica in modo drammatico la connessione tra la perdita di ghiaccio marino e l’annientamento dell’ecosistema. Il cambiamento climatico sta sciogliendo il ghiaccio marino a un ritmo allarmante”. Lo scorso 21 febbraio l’estensione dei ghiacci marini ammontava a 1,79 milioni di chilometri quadri: ben 1,05 milioni in meno rispetto media minima registrata tra il 1981 e il 2010. Un cambiamento inquietante che ha superato il precedente record raggiunto appena nel febbraio 2022. “È un altro segnale di avvertimento per l’umanità che non possiamo continuare su questa strada” – ha aggiunto Wilkinson – “i politici devono agire per ridurre al minimo l’impatto del cambiamento climatico. Non c’è più tempo”.