“Aprire la casa senza di lui non è stato facile. Quando ho aperto la porta ho trovato i suoi scarpini, le sue tute, i suoi vestiti. Mi sono fermata, come se avessi ricevuto uno schiaffo”: così Arianna Rapaccioni, moglie di Sinisa Mihailovic, ha raccontato al settimanale Chi la grande difficoltà nel tornare nella casa in Sardegna, a Porto Cervo, dove assieme al marito scomparso (lo scorso dicembre a causa della leucemia, ndr), ha trascorso pezzi di vita bellissimi. Rapaccioni ha commentato anche chi, in questi mesi, si è permesso di giudicare lei e la sua scelta di “vivere”: “La gente parla, ma noi non siamo matrioske. Come dice il mio analista: la gente di ferma al primo strato, ma non va mai dentro, non conosce il resto. I primi mesi con i miei cinque figli sono stati tremendi ma poi ho indossato l’armatura”. Ancora: “Mio marito una settimana prima di morire ha fatto dieci chilometri di corsa e io mi devo abbattere o cadere in depressione?”.