Per il governo di Kiev i numeri ufficiali delle vittime del conflitto contro la Russia sono coperti dal segreto di Stato. Una strategia per evitare di informare il nemico sul numero di soldati persi e impedirgli così di calcolare e facilitare nuove azioni sul campo. Ma il numero di militari persi dall’Ucraina, in particolare dall’inizio della controffensiva, è per il New York Times “sconcertante”: il quotidiano americano, riferendosi a quanto dichiarato anonimamente da funzionari statunitensi, scrive di 70mila morti e tra i 100 e i 120mila feriti. Una cifra ancor più impressionante considerando che le forze armate sono composte solo da mezzo milione di persone, che comprendono “truppe in servizio attivo, di riserva e paramilitari”. E si tratta di un balzo considerevole visto che fino ad aprile, scrive la Cnn, stime trapelate dal Pentagono collocavano i morti ucraini alla cifra molto più bassa di 17.500. Per quanto riguarda invece i civili, finora l’Onu ha registrato 9.177 vittime. Anche la Bbc, pur non fornendo valutazioni quantitative, scrive che si moltiplicano le testimonianze di fonti occidentali su “un drammatico incremento dei morti ucraini“, sullo sfondo della resistenza delle linee russe. E l’inviato dell’emittente britannica nel Donetsk, Quentin Sommerville, parla di “pile di cadaveri” ricomposti ormai giornalmente in un obitorio ucraino sul fronte est.
A determinare il vertiginoso aumento tra le vittime ucraine, sono state le prime fasi della controffensiva a inizio estate perché nonostante le forze armate di Kiev fossero dotate “di armi americane avanzate”, sono rimaste impantanate “nei fitti campi minati russi sotto il fuoco costante di artiglieria ed elicotteri da combattimento“. Nelle ultime settimane, invece, c’è stato un cambio di strategia, col ritorno “ai vecchi metodi di logoramento delle forze russe con artiglieria e missili a lungo raggio” al posto “di tuffarsi nei campi minati sotto il fuoco nemico”. Il Nyt ricorda inoltre che “l’ultima stima pubblica delle vittime dell’amministrazione Biden risale a novembre, quando il generale Mark A. Milley (unico critico nei confronti della controffensiva e convinto che sia “difficile espellere militarmente le forze russe da ogni centimetro dell’Ucraina occupata”), presidente dei capi di stato maggiore congiunti, ha affermato che più di 100mila soldati su ciascuna parte erano stati uccisi o feriti dall’inizio della guerra nel febbraio 2022. All’epoca, i funzionari dissero in privato che il numero era più vicino a 120.000 morti e feriti. Confrontando le perdite avvenute in altri conflitti, “in appena un anno e mezzo, le morti militari in Ucraina hanno già superato il numero di soldati americani morti durante i quasi due decenni in cui le unità statunitensi erano in Vietnam (circa 58mila) e hanno quasi eguagliato il numero di forze di sicurezza afghane uccise durante l’intera guerra in Ucraina. Afghanistan, dal 2001 al 2021 (circa 69mila)”.
Per quanto invece riguarda le vittime tra i militari russi, il New York Times – pur ritenendo che Mosca sottostimi i dati ufficiali dei morti e dei feriti – “si avvicinano alle 300mila. Il numero comprende fino a 120mila morti e da 170mila a 180mila feriti”. Ma se l’Ucraina dispone di circa 500mila militari, “la Russia ne ha quasi il triplo, con 1.330.000 soldati in servizio attivo, di riserva e paramilitari, la maggior parte dei quali appartenenti al Gruppo Wagner“. In tutto, finora, i morti e feriti di Kiev e Mosca sono circa 500mila.
Mondo
“Balzo sconcertante di militari ucraini morti durante la controffensiva”: le rivelazioni (anonime) dei funzionari americani
Per il governo di Kiev i numeri ufficiali delle vittime del conflitto contro la Russia sono coperti dal segreto di Stato. Una strategia per evitare di informare il nemico sul numero di soldati persi e impedirgli così di calcolare e facilitare nuove azioni sul campo. Ma il numero di militari persi dall’Ucraina, in particolare dall’inizio della controffensiva, è per il New York Times “sconcertante”: il quotidiano americano, riferendosi a quanto dichiarato anonimamente da funzionari statunitensi, scrive di 70mila morti e tra i 100 e i 120mila feriti. Una cifra ancor più impressionante considerando che le forze armate sono composte solo da mezzo milione di persone, che comprendono “truppe in servizio attivo, di riserva e paramilitari”. E si tratta di un balzo considerevole visto che fino ad aprile, scrive la Cnn, stime trapelate dal Pentagono collocavano i morti ucraini alla cifra molto più bassa di 17.500. Per quanto riguarda invece i civili, finora l’Onu ha registrato 9.177 vittime. Anche la Bbc, pur non fornendo valutazioni quantitative, scrive che si moltiplicano le testimonianze di fonti occidentali su “un drammatico incremento dei morti ucraini“, sullo sfondo della resistenza delle linee russe. E l’inviato dell’emittente britannica nel Donetsk, Quentin Sommerville, parla di “pile di cadaveri” ricomposti ormai giornalmente in un obitorio ucraino sul fronte est.
A determinare il vertiginoso aumento tra le vittime ucraine, sono state le prime fasi della controffensiva a inizio estate perché nonostante le forze armate di Kiev fossero dotate “di armi americane avanzate”, sono rimaste impantanate “nei fitti campi minati russi sotto il fuoco costante di artiglieria ed elicotteri da combattimento“. Nelle ultime settimane, invece, c’è stato un cambio di strategia, col ritorno “ai vecchi metodi di logoramento delle forze russe con artiglieria e missili a lungo raggio” al posto “di tuffarsi nei campi minati sotto il fuoco nemico”. Il Nyt ricorda inoltre che “l’ultima stima pubblica delle vittime dell’amministrazione Biden risale a novembre, quando il generale Mark A. Milley (unico critico nei confronti della controffensiva e convinto che sia “difficile espellere militarmente le forze russe da ogni centimetro dell’Ucraina occupata”), presidente dei capi di stato maggiore congiunti, ha affermato che più di 100mila soldati su ciascuna parte erano stati uccisi o feriti dall’inizio della guerra nel febbraio 2022. All’epoca, i funzionari dissero in privato che il numero era più vicino a 120.000 morti e feriti. Confrontando le perdite avvenute in altri conflitti, “in appena un anno e mezzo, le morti militari in Ucraina hanno già superato il numero di soldati americani morti durante i quasi due decenni in cui le unità statunitensi erano in Vietnam (circa 58mila) e hanno quasi eguagliato il numero di forze di sicurezza afghane uccise durante l’intera guerra in Ucraina. Afghanistan, dal 2001 al 2021 (circa 69mila)”.
Per quanto invece riguarda le vittime tra i militari russi, il New York Times – pur ritenendo che Mosca sottostimi i dati ufficiali dei morti e dei feriti – “si avvicinano alle 300mila. Il numero comprende fino a 120mila morti e da 170mila a 180mila feriti”. Ma se l’Ucraina dispone di circa 500mila militari, “la Russia ne ha quasi il triplo, con 1.330.000 soldati in servizio attivo, di riserva e paramilitari, la maggior parte dei quali appartenenti al Gruppo Wagner“. In tutto, finora, i morti e feriti di Kiev e Mosca sono circa 500mila.
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Il Gruppo Wagner assume: certificato del dentista, cancellazione dai social e fedina penale pulita. Cosa serve per candidarsi
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Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "In merito all'accusa del sangue pubblicata dalla 'Commissione d'inchiesta': è uno dei peggiori casi di accusa del sangue che il mondo abbia mai visto (e il mondo ne ha visti molti). Accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l'organizzazione che ha commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani. È davvero un documento malato che solo un'organizzazione antisemita come l'Onu potrebbe produrre". Lo ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Si terrà la prossima settimana, probabilmente giovedì 20 marzo, una seduta straordinaria della Camera dei deputati di tre ore e mezza per discutere le mozioni delle opposizioni sull'emergenza carceri. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".