Un ex militare 55enne è asserragliato da questa mattina nella propria di abitazione a Cordovado, in provincia di Pordedone. È armato e secondo la questura in casa detiene vari fucili per uso sportivo. Non risponde ai carabinieri e ai negoziatori. In tarda serata ha, però, pubblicato due video su YouTube in cui accusa un maresciallo dei carabinieri e un altro negoziatore di istigazione al suicidio “per futili motivi”. Si tratta di due lunghi monologhi di 6 e oltre 7 minuti. Nel primo video, delle 19.45, l’uomo ripete ininterrottamente, per centinaia di volte, di essere vittima di induzione al suicidio. Nel secondo – delle 22.03 – sostiene di non aver manifestato intenti violenti.
Lo stabile e alcuni negozi attigui sono stati evacuati per ragioni di sicurezza e la zona è stata circondata dalle forze dell’ordine. Per convincere l’ex militare a uscire di casa sono sempre al lavoro i negoziatori, che hanno bloccato l’intera area con l’ausilio della polizia locale. I carabinieri intervenuti hanno adottato specifici protocolli in considerazione del fatto che il 55enne è armato e a quanto pare soffre di problemi psichici. Sul posto sono giunti i reparti speciali che si sono disposti in tutto il perimetro, in caso si rendesse necessaria un’irruzione. “Stiamo lavorando per cercare di avere un contatto, perché fino a ora non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni”, ha reso noto all’Ansa il comandante provinciale dei carabinieri di Pordenone, colonnello Roberto Spinola.
Secondo quanto emerso, il 55enne si chiama Luca Orlandi ed è un ex sottotenente di complemento originario di San Donà di Piave. Ieri aveva pubblicato dei video sul proprio profilo social nei quali minacciava le autorità e annunciava gesti autolesionistici. “L’uomo asserragliato in casa a Cordovado, un 55enne già appartenente alle forze armate, oggi in pensione, ha nella propria disponibilità molti fucili per uso sportivo”, ha detto all’Ansa il questore di Pordenone, Luca Carocci, che sta seguendo in prima persona la vicenda in sinergia con i carabinieri. “I suoi atteggiamenti odierni derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici – ha precisato – che hanno permesso di evidenziare anomalie nell’equilibrio psicofisico di questo soggetto, all’atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi”. Era previsto quindi un sequestro. All’uomo i carabinieri stavano infatti notificando un provvedimento, emesso dalla questura, di divieto di detenzione di armi e ritiro delle armi che aveva in casa. L’ex militare aveva dato segni di squilibrio mentale e i vicini di casa avevano fatto diversi esposti. L’uomo era stato avvisato nei giorni scorsi che avrebbe dovuto consegnare le armi in quanto non aveva più il diritto a detenerle non avendo consegnato in Questura il certificato di idoneità psicofisica
Secondo quanto si è appreso, per questa mattina era stato pianificato il sequestro dei fucili a uso sportivo, su disposizione del prefetto. Prima di chiudersi in casa, l’ex militare aveva raggiunto la piazza del paese e aveva minacciato e urlato contro alcuni compaesani vicino a una farmacia, tenendo in mano una pistola. I cittadini avevano quindi lanciato l’allarme ma mentre le forze dell’ordine stavano raggiungendo la piazza, l’uomo ha fatto rientro nella palazzina dove abita. Attorno all’abitazione ci sono anche i vigili del fuoco, un’ambulanza e la protezione civile. “Da molte ore i negoziatori stanno provando a interloquire, ma senza esito – ha spiegato il colonnello Roberto Spinola – Pensiamo, per alcuni elementi in nostro possesso, che il soggetto sia in vita e, dunque, proseguiamo a sollecitare una risposta per cercare una soluzione conciliante”. È stato anche deciso di staccare le utenze di luce e gas, per scongiurare rischi per l’uomo e le forze dell’ordine. L’unica eccezione riguarda un bar: i clienti sono stati bloccati precauzionalmente all’interno in quanto per uscire dovrebbero transitare sotto le finestre dell’abitazione dove si trova il soggetto giudicato pericoloso.
“Quell’uomo girava per Cordovado già alle 6,30 di questa mattina. A petto nudo, con una pistola in pugno e un’altra dietro alla schiena, spingeva chi trovava a tiro e urlava in mezzo alla strada. Quasi ha bloccato il camion di mio fratello. Di lì a un’ora la Protezione Civile aveva già bloccato le strade“, racconta all’Adnkronos Donovan, residente e testimone di quanto accaduto questa mattina nel paesino in provincia di Pordenone. “In pochi minuti nel paese si è creato il panico – continua il ragazzo – c’è chi urlava di stare attenti a quel pazzo armato fino ai denti, la ragazza del bar diceva che spingeva e sputava, mentre il panettiere lo ha visto rientrare in casa apparentemente più calmo e, solo a quel punto, infilarsi la maglietta”.