“Mala tempora currunt”, dicevano i latini. Con la fine delle ferie estive per moltissimi italiani si “avvicinano tempi bui” per davvero. Il ritorno alle attività quotidiane, dopo giorni e settimane di vacanza può essere un vero e proprio trauma, a cui specialisti hanno dato un nome: “Post Vacation Blues”. “E’ quella la ‘sindrome da rientro’, spiega la psicoterapeuta Eleonora Iacobelli, presidente dell’Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico (Eurodap) e del Centro Bioequilibrium. “I sintomi sono piuttosto debilitanti, ma per fortuna passeggeri: mal di testa, senso di fiacchezza, irritabilità, difficoltà nel sonno, stordimento e altri ancora. Possono scomparire dopo pochi giorni – continua . ma in alcuni casi possono durare molte settimane. “A creare questo stato di ansia e di fastidio è anche il solo pensiero di ricominciare. Per una persona su due – continua Iacobelli – la ripresa delle attività quotidiane è troppo stressante, molte volte anche perché il periodo di ferie non ha portato ad alcun beneficio o miglioramento desiderato”.
A sottolineare il problema è anche Emi Bondi, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), secondo la quale “il ritorno alla routine quotidiana, fatta di lavoro, impegni e responsabilità, può causare stanchezza e una sensazione generale di disagio specialmente se si è andati in vacanza già stremati perché carichi di tensione accumulata durante tutto l’anno. Se poi durante le ferie non ci siamo ritagliati degli spazi tutti per noi praticando, ad esempio, attività sportiva o stando in compagnia degli amici, oppure non abbiamo riposato perché quelle 2-3 settimane sono state un tour de force tra viaggi, spostamenti continui e fusi orari diversi, il rientro alla vita di sempre può diventare davvero difficile”. Ma non tutto è perduto. La sindrome da rientro può essere controllata e contrastate seguendo qualche piccolo suggerimento.