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Napoli, pagano 100 euro una corsa in taxi di 7 chilometri (con ricevuta falsa): la denuncia di quattro turisti americani

La tariffa predeterminata costa 19,50 euro, ma per il trasferimento notturno dall’aeroporto di Capodichino a un hotel di via Galileo Ferraris, alle spalle della stazione centrale, i quattro passeggeri hanno dovuto sborsare quattro volte tanto. Sui social la denuncia del deputato Borrelli

di Gabriele Scorsonelli

Cento euro per una corsa dall’aeroporto di Capodichino (Napoli) a un hotel di via Galileo Ferraris, alle spalle della Stazione Centrale di Piazza Garibaldi. È la cifra monstre chiesta da un tassista partenopeo ad alcuni turisti americani che, giunti a destinazione, si sono lamentati con la struttura alberghiera. E ne hanno avute tutte le ragioni. Perché il percorso, con la tariffa predeterminata, costa 19,50 euro, ma loro hanno dovuto sborsare quattro volte tanto. L’episodio risalirebbe alla sera di venerdì 25 agosto e il trasferimento sarebbe stato effettuato tra le 22.55 e le 23.05. A bordo della vettura, quattro persone con bagagli.

A denunciare l’accaduto è stato il parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra), che ha pubblicato sui propri profili social la lettera di segnalazione ricevuta da un dipendente dell’hotel di via Ferraris con, a corredo, un’immagine della ricevuta rilasciata dal presunto tassista ai passeggeri. “Buongiorno deputato, le scrivo come dipendente di un albergo presso il quale lavoro da anni e, tra le tante cose strane che succedono in questa città con i turisti, stamattina mi ha colpito in particolar modo questa vicenda che io trovo a dir poco assurda – si legge nel messaggio –. Quattro clienti americani hanno preso ieri sera alle 23:00 un taxi dall’aeroporto diretto alla stazione di piazza Garibaldi o con più precisione in via galileo Ferraris. Il taxi gli ha fatto pagare 100 euro per 7 kilometri, cosa assurda, soprattutto perché esiste una tariffa predeterminata per un massimo di 4 persone a 19.50 euro”.

Il deputato ha subito fatto sentire la propria voce: “Si tratta di un episodio inaccettabile per il quale ho chiesto subito chiarimenti ai Consorzi dei tassisti sulla regolarità della tariffa applicata. Gli stessi hanno confermato che la tariffa di 19,50 euro è a tratta e non per ciascun passeggero e verificheranno se lo stesso collega abbia rilasciato nella fattura il corretto codice identificativo per procedere alle sanzioni. Chiedere 100 euro per appena sette chilometri, se pur in orario serale, è assolutamente scorretto”, le sue dichiarazioni. E ancora: “Così si allontanano i turisti e si danneggia l’immagine della nostra città che, dopo tanti anni e tanta fatica, è riuscita a rientrare tra le mete turistiche più richieste al mondo. Ma i turisti sono una risorsa sulla quale investire in qualità dei servizi, non dei polli da spennare in modo illecito. La competizione con le altre capitali europee si gioca in termini di efficienza e ospitalità e questi episodi non giocano decisamente a nostro favore”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Vincenzo Donzelli, segretario del sindacato Uti Taxi di Napoli: “Da tempo ormai chiediamo maggiori controlli sui tassisti abusivi. Si faccia chiarezza su quanto accaduto ai turisti americani. La ricevuta taxi pubblicata non corrisponde al modello unico ufficiale del Comune. Mentre il presunto tassista che li ha accompagnati potrebbe essere identificato tramite le telecamere dell’hotel. Purtroppo, soprattutto di sera, proprio nell’orario indicato dalla ricevuta taxi, l’aeroporto è spesso preda degli abusivi che approfittano del caos legato agli ultimi arrivi degli aerei”. Poi ha chiosato: “Insieme ad altre sigle sindacali abbiamo chiesto un presidio di Polizia fisso contro gli abusivi e l’attivazione di controllo video-audio proprio per evitare eventuali abusi che vengono fatti sui clienti. Ma è assurdo condannare un’intera categoria di lavoratori onesti per una ricevuta di pagamento generica che può essere acquistata da chiunque in una cartoleria. Non è detto che chi ha effettuato quello spostamento sia un tassista”.

E, in effetti, la ricevuta pubblicata sui social non è a norma. Sul sito internet del Comune di Napoli è visualizzabile il facsimile del documento, di cui esiste un unico modello autorizzato dal Municipio, riconoscibile grazie al timbro con l’identificativo e il logo del capoluogo campano (in basso, poi, i numeri per i reclami e le informazioni e i contatti dell’ufficio trasporto pubblico). “A richiesta dell’utente è obbligatorio il rilascio della ricevuta di pagamento avente valore fiscale. Non è consentito al tassista il rilascio di tipologie di ricevuta diverse da quelle autorizzate dal Comune di Napoli. Ogni eventuale inadempienza potrà essere sanzionata, su segnalazione dell’utente, a norma del vigente Regolamento – le raccomandazioni sulla pagina web del comune partenopeo –. La ricevuta, invece, è obbligatoria in caso di corsa a tariffa predeterminata da rilasciare prima dell’inizio della corsa”.

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