Il grande paroliere si è raccontato al Corriere della Sera
Che “L’Italiano” sia uno dei brani più conosciuti al mondo è un fatto. Toto Cutugno non l’ha scritta da solo ma assieme a un grande paroliere, Cristiano ”Popy” Minellono oggi 77 anni, che si è raccontato in una intervista al Corriere della Sera: “Era l’82. Un giorno mi chiama Toto, dovevo immaginare un testo per un suo arrangiamento. Sono a casa, cerco di farmi venire un’idea quando in tv vedo il programma ‘Buongiorno Italia‘ su Canale 5… Illuminazione, inizio a comporre buongiorno Italia / gli spaghetti al dente… buongiorno Italia / buongiorno Maria… e via cantando“. Non manca l’aneddoto su Celentano, “che la rifiutò”, e allora la cantò lo stesso Cutugno. E sulla frase “un partigiano come Presidente“, (Sandro Pertini), Minellono spiega: “Anche se prima della salita al Quirinale non lo conoscevo. Ero stato un periodo in Australia e, informandomi sul suo conto, mi colpì che tanti amici ne rimarcassero non la fama di economista o intellettuale bensì la militanza nella Resistenza“. E ancora: “La bandiera in tintoria e una 600 giù di carrozzeria“? “Tiriamo fuori la bandiera solo quando vince la Nazionale, ci vergogniamo del tricolore. Chi lo espone rischia pure di essere chiamato fascista… Per quanto riguarda la 600, volevo descrivere chi vive del suo stipendio, compra l’auto ma poi finisce che non ha tanti soldi per mantenerla”. Minellono ha all’attivo milioni e non perde l’occasione per precisare che “da presidente della Commissione musica in Siae” ha sempre combattuto la definizione ‘musica leggera’: “Per me è musica popolare. Sfugge ai più che fare canzoni “semplici” che durino nel tempo è più difficile che comporre brani cantautorali o sperimentali. Di hit estemporanee che fanno soldi siamo pieni, invece sono rari i pezzi pop che oltre ad avere successo diventano evergreen mondiali”. Un che di amarezza quando ammette che pochi sono stati i riconoscimenti in Italia (“Hanno fatto cavaliere della Repubblica pure Eros Ramazzotti, per me nulla”) e sulla musica di oggi non ha dubbi: “Mengoni è bravo e in generale mi piace che questa banda di malvestiti e mal pettinati abbia un po’ smesso col rap“.