Torno a scrivere dopo la canicola estiva, trovando ispirazione nell’osservare da lontano i Simple Minds.
Jim Kerr e la sua band, per il quarantennale di “New Gold Dream (81-82-83-84)” – pubblicato sul finire del 1982 – stanno per regalarci una versione live dell’album. La notizia offre l’opportunità di riascoltare uno dei dischi totem della New Wave e di scrivere una disamina accorata nei consueti nove punti di questo blog. Cominciamo.
1. Il disco
New Gold Dream (81-82-83-84) è uscito il 13 settembre 1982 sotto l’etichetta Virgin Records e rappresenta una svolta nella carriera dei Simple Minds. Dopo una serie di album sperimentali, la band scozzese intraprende un percorso più accessibile. Il cambiamento è evidente, sia nella transizione delle sonorità – divenute rispetto al passato più melodiche – sia nelle atmosfere, ora più rassicuranti. Una evoluzione che dimostra la versatilità artistica maturata in quel momento.
2. La produzione
Peter Walsh ha curato con eloquente maestria la produzione, la cui struttura comprende nove tracce. Ad emergere è l’uso avanguardistico dei sintetizzatori, delle chitarre e delle percussioni. Una combinazione di elementi in grado di creare un suono definito. Di fatto, ad emergere, è una musicalità sofisticata e caleidoscopica; nuove coordinate conferiscono all’album un’atmosfera eterea e coinvolgente, a sfumare sono i confini tra rock ed elettronica. New Gold Dream (81-82-83-84) è un disco iconico, un crocevia sonoro che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.
3. I sintetizzatori
Nella realizzazione dell’album, i Simple Minds hanno fatto un ampio uso di sintetizzatori. Benché non ci siano dettagli specifici sulle marche e i modelli da loro utilizzati, la band aveva accesso a una varietà di strumenti elettronici comuni dell’epoca. Vediamoli.
a) Minimoog: analogico e noto per il suo caldo suono di basso e per le capacità di modulazione.
b) Prophet-5: Uno dei primi sintetizzatori polifonici programmabili, ampiamente utilizzato negli anni ’80 per le sue ricche sonorità.
c) Roland Jupiter-8: Questo sintetizzatore polifonico è stato utilizzato per creare suoni spaziali ed eterei, caratteristici del periodo.
d) Fairlight CMI: Questa workstation campionatrice e sintetizzatore digitale ha permesso alla band di sperimentare con suoni campionati e di incorporarli nell’album.
e) Oberheim OB-Xa: Un altro sintetizzatore polifonico che ha contribuito a definire il suono degli anni ’80 con il suo caratteristico timbro.
4. Rilevanza
Chiariamolo, si scrive di un capolavoro assoluto, in grado di distinguersi per l’audacia nell’esplorare sonorità sperimentali, unendo elementi riconducibili al periodo musicale in cui è stato concepito. La sperimentazione è evidente non solo nei suoni dei sintetizzatori ma anche nell’utilizzo delle percussioni, capaci di incorporare ritmi elettronici intricati, mescolati abilmente con le chitarre. Si tratta di un approccio non convenzionale, ad essere aggiornato è il concetto stesso di synth-pop, riconducibile ad un suono che ancora oggi rimane sorprendentemente fresco e rilevante.
5. La sfida
In un panorama musicale spesso uniforme, New Gold Dream (81-82-83-84), si erge come un autentico baluardo della diversità e della creatività. Rappresenta una potente dichiarazione per la musica stessa, una chiamata a creare opere audaci e profondamente personali. La duratura influenza di questo album è una testimonianza tangibile della propria originalità. In un’industria in cui la conformità è divenuta una regola, quest’opera ci ricorda che la vera bellezza della musica risiede nella capacità di sfidare lo status quo, di esplorare territori sconosciuti e di toccare l’anima dell’ascoltatore.
6. Influenze
Immaginare chi abbia influenzato all’epoca Kerr e soci è “un giochino” estremamente interessante. Tra gli altri:
a) David Bowie. I suoi lavori tra il 1976 e il 1981
b) Il Synth pop di Gary Numan
c) Joy Division. L’urgenza e l’atmosfera oscura di alcuni passaggi
d) Roxy Music e Japan: la loro sperimentazione declinata entro il sound delle band del periodo.
e) E se si fossero ispirati semplicemente attingendo alla propria musica? Ricordatevi che la band aveva già un catalogo musicale diversificato prima di “New Gold Dream” (e che catalogo!); un segno della loro maturità artistica, senza necessariamente dover cercare ispirazione altrove.
7. Dichiarazioni
Ispirati, geniali e decisamente “sul pezzo”. Lo si capisce dalla determinazione di alcune dichiarazioni. Sentite:
a) Jim Kerr: “Abbiamo sentito la necessità di evolverci. Il disco è il punto più alto raggiunto dalla band”.
b) Charlie Burchill: “Volevamo creare un suono unico, i sintetizzatori sono stati il grimaldello per riuscirci”.
c) Derek Forbes: “Eravamo affamati; elettronica e arte ci ispiravano durante la registrazione”.
d) Michael MacNeil: “Abbiamo lavorato duramente sui testi per rendere le canzoni più evocative ed emotive”.
e) Mel Gaynor: “Le percussioni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’album, è quella la chiave di volta”.
8. La canzone (New Gold Dream (81-82-83-84)
È la canzone che meglio rappresenta il disco; un brano circolare, un vortice sonoro che avvolge l’ascoltatore. Sintetizzatori eterei, percussioni vibranti e chitarre sospese creano un loop ipnotico, mentre sequenze di accordi e pattern ritmici generano una sensazione di continuità e ripetizione. New Gold Dream è un viaggio di sola andata, in cui il tempo si dissolve entro un ciclo di emozioni in costante rinascita. Pochissimi i brani di quell’epoca in grado di restituire le medesime sensazioni, un altro sui generis è A Forest dei Cure.
9. Impatto Culturale
Non solo in termini musicali. Vediamo in cosa:
a) moda e stile: l’iconica immagine di Jim Kerr e della band, con abiti neri, capelli in doppio taglio e matita negli occhi, è diventata un simbolo dell’estetica dell’epoca.
b) dancefloor: Le tracce dell’album erano presenza fissa nelle playlist dei club degli anni ’80, ma restano ancora oggi, in certi ambiti, degli evergreen riempipista.
c) critica: L’album è invecchiato benissimo, la sua influenza persiste nel panorama musicale contemporaneo. Diverse band attuali, rievocanti certi dogmi musicali, ancora oggi ringraziano Kerr e soci.
Vi lascio con la consueta playlist di chiusura. Potrete ascoltarla gratuitamente sul mio account Spotify. A questo giro dedicata, ai Simple Minds. Buon ascolto!
9 canzoni 9 … dei Simple Minds