Un’altra società “accusata” di sfruttare i lavoratori, pagati di fatto sotto la soglia di povertà. Da Milano prosegue la controffensiva della procura e del Tribunale contro il fenomeno del caporalato e del trattamento ai limiti della schiavitù di alcuni addetti ai lavori. E così anche oggi i finanzieri del comando provinciale di Milano stanno eseguendo un decreto di controllo giudiziario, emesso d’urgenza dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano, nei confronti di Cosmopol spa, società che opera nel settore dei servizi di vigilanza privata.
Le indagini hanno portato alla luce “fenomeni di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, realizzati attraverso un assiduo sfruttamento dei dipendenti perpetrato, approfittando del loro stato di bisogno”, si legge nella nota firmata dal procuratore capo Marcello Viola. L’accusa è di aver corrisposto al personale “retribuzioni ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato”. La procura ritenuta sussistente una situazione “di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti, nonché di concorrenza sleale posta in essere dalla società, ha disposto in via d’urgenza il controllo giudiziario dell’azienda”, con nomina di un amministratore giudiziario che avrà il compito di controllare il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative e procedere alla regolarizzazione dei lavoratori.
In provincia di Lodi sono in corso diverse perquisizioni nei confronti della società e di alcuni responsabili, indagati, che devono rispondere oltre che per le responsabilità personali in ordine al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, “anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dal management della società a vantaggio di quest’ultima”.
La Procura di Milano torna dunque a contestare l’applicazione di minimi salariali già dichiarati incompatibili con l’articolo 36 della Costituzione da diverse sentenze. Sono quelli previsti dal contratto Cgil-Cisl del 2013, il Servizi Fiduciari che al livello più applicato prevede appunto un trattamento economico orario di 5,49 euro lordi. Il contratto è ora in attesa di vedere perfezionato un rinnovo atteso da otto anni, che però aggiungerà appena 140 euro a buste paga da 950 euro lordi e l’aumento è dilazionato in tre anni. Uno dei tanti contratti con minimi orari ben al di sotto dei 9 euro lordi indicati dalle opposizioni in Parlamento come soglia minima per la proposta di legge sul salario minimo. Secondo l’Istat, sono oltre 3 milioni i lavoratori con retribuzioni orarie al di sotto dei 9 euro lordi, e tra gli operai si tratta di un lavoratore su quattro.
Poco più di un mese fa a finire nei guai era stato il colosso della vigilanza privata Mondialpol. Il commissariamento era stato disposto con decreto d’urgenza da Paolo Storari, il pm di Milano che aveva coordinato le indagini su Servizi Fiduciari, cooperativa aderente al consorzio Sicuritalia Group Service. A indagare il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano. La Procura ha poi revocato il commissariamento di Mondialpol perché c’è l’impegno ad alzare le paghe del 20% da settembre e del 38% dal 2026.