Stash traccia un bilancio di una estate di successo, che potrebbe fare da apripista al ritorno al Festival di Sanremo, dopo la partecipazione nel 2018 con “Frida (Mai Mai Mai)”. “Questa è la vittoria più grande per i Kolors. - ha detto Stash - Una sorpresa nella sorpresa sincera e genuina perché avevamo smesso di investire emotivamente nei numeri da un bel po'
In pochi avrebbero scommesso su “Italodisco” dei The Kolors eppure la canzone (scritta con Davide Petrella) ha sbaragliato qualsiasi previsione della vigilia e ha segnato l’estate musicale 2023, contrassegnata da molti duetti, qualcuno nato anche per strizzare l’occhio ai volumi dello streaming. Il successo è stato consacrato alla Power Hits Estate di RTL 102.5, dove il brano si è aggiudicato anche il Premio FIMI, al singolo italiano più venduto nel periodo dal 16 giugno al 24 agosto 2023 (dati Gfk). Abbiamo incontrato Stash per tracciare un bilancio di una nuova consacrazione, che potrebbe fare da apripista al ritorno al Festival di Sanremo, dopo la partecipazione nel 2018 con “Frida (Mai Mai Mai)”.
Vi aspettavate un riscontro così importante?
Per niente. Quest’anno c’erano moltissimi pezzi e molti erano collaborazioni. Non abbiamo unito alcuna fanbase con un altro artista, siamo usciti con un singolo dopo più di un anno. È arrivata alla gente la forza della musica e di una canzone che si è insinuata piano piano.
Quali altri elementi hanno contribuito al successo di “Italodisco”?
Il successo è arrivato non solo dalle radio o dagli stream, ma anche dai meme che sono circolati. O dal dibattito sulla frase “Festino al bar” anziché “Festivalbar con la cassa dritta” (ride, ndr). In quel momento abbiamo visto un tappeto di consenso che arrivava da mille lati. Non parliamo di numeri o di classifiche, ma di gente che ti ferma per strada o al supermercato solo per un successo musicale. Tra l’altro quando abbiamo vinto ‘Amici’ pensavo che ‘Everytime’ fosse schizzata in vetta alla classifica, invece no. ‘Italodisco’ è stato il nostro primo numero 1 tra i singoli per 12 settimane. L’abbiamo pensata e creata senza l’ansia di finire in classifica.
Come definiresti “Italodisco”?
La vittoria più grande per i Kolors. Una sorpresa nella sorpresa sincera e genuina perché avevamo smesso di investire emotivamente nei numeri da un bel po’.
Guè sui social ha scritto: “Nuovo commento subumano dell’estate è ‘questa non è Ibiza’ sotto alle foto di Ibiza”. Anche questo è un segnale del successo di un brano?
Ci sono stati un sacco di commenti sotto i post di diversi artisti con la frase ‘Questa non è Ibiza’ e ci abbiamo scherzato su pure con Lazza che, quando è andato a Ibiza, si è ritrovato questa frase scritta ovunque da alcuni fan sui suoi profili (ride, ndr). In realtà è solo un segnale innocente di come una canzone sia entrata nella vita delle persone e nel linguaggio corrente. Faccio fatica a definire tutto questo ‘subumano’, penso che questa definizione sia un modo dire offensivo ed è un etichettare un tipo di commento e atteggiamento social, senza tanto senso. In fondo parliamo di parole che sono andate in tendenza.
Punterete a Sanremo 2024, sull’onda vincente di “Italodisco”?
L’ambizione di un artista è quello di arrivare a tutti. Non voglio dire le solite ca**ate che si dicono sul Festival. Sanremo da 4-5 anni non è più quello di una volta, ossia una occasione che serviva a “riposizionare” alcuni artisti. Oggi è la Champions League della musica italiana e se non si considera questo, vuol dire che si sta rinunciando alla grande possibilità di arrivare a un grandissimo pubblico per proporre nuova musica.
Questa estate Samuele Bersani, commentando un video di Sfera Ebbasta, ha innescato il dibattito sull’autotune. Qual è la tua posizione?
Parto da un esempio: quello di Jimi Hendrix al Festival di Woodstock del 1969, dove ha suonato l’Inno Nazionale Americano in una versione memorabile che ha trafitto il cuore di tutti quelli che c’erano. Ha suonato una distorsione sonora (l’effetto Larsen, ndr), ossia il fischio che si sente quando un microfono è troppo vicino agli altoparlanti. Senza quella distorsione si sarebbe distrutto il suo potente messaggio artistico. Questo per dire che, secondo me, la verità sta nel mezzo.
Ossia?
La cifra stilista di Sfera risiede nell’uso dell’autotune, ha avuto successo, la gente lo ha premiato. Per chi ha ascoltato la sua musica è arrivato un messaggio potente e spontaneo, quindi il primo posto il classifica. Ma le classifiche non sono dettate solo dai professori di canto. Sono fan di Samuele Bersani e dentro la scuola di ‘Amici’ lo citavo sempre perché ha dato il via a una nuova era nella scrittura. Torniamo però sempre allo stesso discorso del passato a quando Sinatra definì Elvis ‘artisticamente vergognoso’ e addirittura ‘diavolo’. Poi hanno duettato assieme per evidenziare la potenza di un messaggio musicale nuovo. Insomma mi fa strano parlare di autotune nel 2023 quando anche artiste con una voce meravigliosa, come SIA o Beyoncé, ne hanno fatto uso.
Morgan ha insultato una persona tra il pubblico, durante un concerto in Sicilia. Quando entra in gioco la persona e il personaggio?
L’ho letta distrattamente questa notizia, ma penso che colpi di scena ce ne siano stati tanti nella vita di Morgan. Penso anche che lui sia agli antipodi dal punto di vista musicale, rispetto al mio approccio sul palco. Abbiamo collaborato, lo conosco. Non credo però che quello che è accaduto possa essere collocato a quello che un artista può fare sul palco. Ok, qualche ca**ata che può accadere. In quel momento non c’era il performer Morgan, ma la persona che poi si è anche scusata.
Da padre di Grace e Imagine, quanto ti preoccupa una società segnata dalla violenza sulle donne?
Mi spaventa molto la realtà di oggi, mentre l’umanità sta andando avanti su molti fronti, su altri è ferma. Non posso accettare questa realtà disgustosa. Non mi fa tanto paura quello che potrà succedere nel futuro, ma proprio quello che può ancora accadere ancora nel presente.
Nel 2018 hai difeso una ragazza da un fidanzato violento…
Esatto. Quando ho visto questa ragazza sopraffatta dalla violenza di questo uomo, che era il doppio di lei, mi sono messo in mezzo e le ho anche prese. Ho vissuto sulla mia pelle quella violenza assurda, quella cattiveria senza senso.
Da dove nasce tutto questo?
Dal patriarcato, dalle convinzioni sbagliate e dalla schifezza dell’umanità. Questo è il vero subumano. La violenza è disumana, quella sulle donne è subumana.