Picchiata e abusata un anno fa, a settembre 2022, da un presunto amico e altri ragazzi in una struttura sportiva in disuso nel quartiere Bonola a Milano. La vittima, minorenne, ha trovato solo un mese dopo il coraggio di confidarsi con un’educatrice di una comunità e raccontare la violenza subita, un abuso preceduto da percosse con bastoni e spranghe. La 14enne parla di sette ragazzi – di età compresa tra 19 e 20 anni – uno è stato arrestato dagli agenti della squadra Mobile, due risultano espulsi, due minorenni sono indagati, altri due non sono stati invece identificati.
“Il livello di violenza esercitato, la pervicacia nel proposito criminoso fanno emergere personalità ciniche, violente, aggressive. Le condizioni di vita dei medesimi, in assoluta promiscuità in edifici abbandonati”, si legge nel provvedimento del gip di Milano Patrizia Nobile, “inducono a ritenere che gli indagati non abbiano freni inibitori e che le condotte in esame, lungi dall’essere episodiche, rispondano ad istinti irrefrenabili che i medesimi assecondano, in assoluto spregio della mancanza di consenso della persona offesa (peraltro minore), anche come per assecondare logiche di sopraffazione proprie del branco”.
Uno dei due autori della violenza sessuale, il 21enne, è stato catturato a Rimini e portato in carcere in virtù dell’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria milanese. Sono nel frattempo attive le ricerche dell’altro autore della violenza sessuale, che nei mesi scorsi è stato destinatario di un provvedimento di espulsione eseguito mediante accompagnamento alla frontiera emesso dal questore di Milano. L’attività investigativa, attualmente allo stato delle indagini preliminari, condotta dal personale della sezione specializzata nella violenza di genere della squadra mobile e coordinata dalla Procura di Milano, è scaturita dalle confidenze che la giovane ha fatto a una educatrice in merito alle violenze subite. In seguito a tale segnalazione, oltre alla dettagliata descrizione degli autori fornita dalla vittima e alle successive attività di indagine, anche di tipo tecnico, è stato possibile identificare i responsabili del grave reato.
Insieme alla 14enne sarebbe stata violentata anche un’amica della quale non ha voluto fornire le generalità. La giovane conosceva almeno 2 dei suoi aggressori con i quali aveva anche intrattenuto una relazione nei mesi precedenti. Non era la prima volta che passava il tempo con loro né che dormiva negli spogliatoi abbandonati nella periferia ovest di Milano – tanto da aver fornito i nomi dei suoi aggressori. Sarebbe stata ingannata dagli stessi che si sono avvicinati “con del cibo” e “sembravano intenzionati soltanto a trascorrere del tempo in modo conviviale”. Lo stupro è avvenuto dopo la nottata trascorsa con i due conoscenti. Al mattino successivo si è svegliata e ha sentito varie voci parlare in lingua straniera “con l’intento di non farle comprendere la conversazione“. Le si sono avvicinati e di fronte “al suo manifesto dissenso” hanno iniziato “a picchiarla, prima con un bastone e poi con le mani”.