Il West Nile è stata la concausa per un decesso in Brianza, in Lombardia. “Nella giornata di ieri siamo stati contattati da Ats Brianza che ci ha comunicato un caso di decesso che ha avuto come concausa il virus West Nile. Il contagio, con tutta probabilità, è avvenuto attraverso una puntura di zanzara – annunci sulla propria pagina ufficiale Facebook il Comune di Seregno (Monza Brianza – In via precauzionale – d’intesa con le autorità sanitarie – il Comune rende noto di aver provveduto a programmare per questa sera una disinfestazione straordinaria… L’intervento sarà eseguito a partire dalle ore 20”. Per i residenti delle zone interessate, il Comune invita: “Tenere chiuse porte e finestre durante le operazioni di disinfestazione; evitare la presenza di persone e animali durante la disinfestazione; raccogliere frutta e verdura prima del trattamento, in caso contrario non raccogliere e mangiare le stesse per i successivi 30 giorni”. L’altro giorno era stata confermata l’infezione da virus West Nile sul paziente di 54 anni ricoverato alcuni giorni fa all’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo.

Dal momento della puntura infetta, il periodo di incubazione può essere compreso tra i 2 e 14 giorni, ma può anche essere più lungo, fino a 21 giorni. Sono molto frequenti i casi asintomatici, che riguardano la maggior parte delle persone infette. Circa il 20% dei sintomatici presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee. In media, solo 1 persona su 150 (l’1% delle persone infette) manifesta sintomi gravi come febbre alta, tremori, convulsioni, fino ad arrivare alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono inoltre essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Una settimana fa erano 133, in Italia, i casi confermati di infezione da West Nile Virus da inizio di maggio: di questi 74 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (13 Piemonte, 20 Lombardia, 10 Veneto, 26 Emilia-Romagna, 2 Puglia, 1 Sicilia, 1 Sardegna) ed erano sono state sei le persone decedute (2 Piemonte, 3 Lombardia, 1 Emilia-Romagna). Con il decesso in Brianza quindi il numero sale a 7. Dei 133 casi uno è stato importato dall’Ungheria, 36 casi sono stati identificati in donatori di sangue (6 Piemonte, 23 Lombardia, 1 Veneto, 6 Emilia-Romagna). Il primo caso umano di infezione della stagione è stato segnalato dall’Emilia-Romagna nel mese di luglio, nella provincia di Parma. Salgono a 43 le Province con dimostrata circolazione del West Nile virus appartenenti a 9 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna. Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Per il momento l’unico strumento preventivo è la riduzione dell’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione.

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