La matericità delle case medioevali di Todi contrasta con le rigorose architetture milanesi immortalate negli scatti di Ugo La Pietra. Gli edifici carichi di storia, di vissuto, di tradizioni e suggestioni, di questa cittadina umbra arroccata su una collina sono quanto di più antitetico rispetto ai palazzoni eretti in quattro e quattr’otto nel secondo Dopoguerra a Milano. Eppure, contengono in sé le basi di quel dibattito sull’abitare e sul vivere comunitario a cui La Pietra, pittore, designer, architetto, scultore e artista a tutto tondo, ha dedicato l’intera vita. Ecco perché vedere le sue opere in mostra qui, nella Sala delle Pietre dell’antico Palazzo del Popolo, è ancora più potente e catalizzante. “Effetto randomico” è il titolo dell’esposizione che ha inaugurato sabato 26 agosto la 37esima edizione del Todi Festival, una delle più importanti rassegne culturali dell’Umbria che fino al 3 settembre ospita eventi di teatro, musica, letteratura e arti visive in dialogo fra loro. Curata da Marco Tonelli e promossa dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper, la mostra (visitabile fino al 24 settembre) espone circa 40 sue opere fra arte e sostenibilità, individuo e contesto urbano. Del percorso concettuale di La Pietra coglie tutto il suo messaggio e la sua funzione, invitando lo spettatore che vi entra – dopo aver ammirato la bellezza della cittadina che la ospita – a riflettere su questi temi ancora oggi di stringente attualità, come la convivenza fra cultura e ambiente, tra uomo e città, oltre che il difficile rapporto fra architettura e natura.
Dall’efficacia visiva dei collage di La Pietra alla potenza espressiva di Iaia Forte, che al Teatro Comunale ha portato in scena la prima di “Vita Meravigliosa“, il suo toccante omaggio alla regina delle potesse contemporanee, Patrizia Cavalli. L’attrice de “La Grande Bellezza” di Sorrentino ha infatti dato vita all’ultima opera su cui ha lavorato Cavalli e gli ha dato vita qui, a Todi, la cittadina in cui la poetessa è nata. Una pagina distesa, stropicciata, nascosta e ritrovata nell’intimo. Nuova come lo sono le emozioni che rinascono quando incontriamo qualcuno in ciò che ci ha lasciato, e ha lasciato al mondo. I componimenti di Patrizia Cavalli si intrecciano con il ricordo personale dell’attrice e il risultato è un’ora di spettacolo che vola in tutti gli spazi che la poesia fa propri. Parole potenti che si fanno voce, espressione, immaginario. Anche silenzio. Sul palco con Iaia Forte c’è la cantautrice Diana Tejera, che con la sua voce e le sue sublimi melodie accompagna e scandisce la narrazione. L’unione arcaica di musica e poesia compie ancora una volta la sua magia e la forza di queste due donne, affiatate e complici proprio come le protagoniste dei componimenti della Cavalli, trascina il pubblico. Lo spettatore tiene il ritmo, batte le mani, si emoziona, è coinvolto nello spettacolo. Di più: ne è parte integrante.
Adesso l’appuntamento è il 2 settembre con il debutto nazionale de “Le volpi” di Lucia Franchi e Luca Ricci che ne cura anche la regia. Protagonista della pièce è la provincia italiana: un microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere che scivolano in un meccanismo autoassolutorio. E per finire grande chiusura domenica al Teatro Comunale con il drammaturgo e divulgatore pop Stefano Massini e il cantante Luca Barbarossa. “La verità, vi prego, sull’amore” intreccia storie e canzone d’autore. L’amore sotto la lente d’ingrandimento, l’amore sul banco degli imputati, l’amore sul lettino dell’analista, l’amore sulla partitura dell’orchestrale. L’amore che ci circonda ovunque sempre. Ma che è così difficile da definire. A volte anche da cogliere.