E’ corsa contro il tempo per cercare i cuccioli dell’orsa Amarena, uccisa con un colpo di fucile nella notte da un residente che se l’era ritrovata nella sua proprietà nel comune di San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo. Più di 100 uomini tra carabinieri e forestali, con l’ausilio di droni e altre strumentazioni sono mobilitati nella ricerca dei due orfani dell’orsa, una vera task force per mettere in salvo i due cuccioli ormai spaesati ed impauriti, fuggiti dopo aver perso la mamma a colpi di arma da fuoco questa notte.

Come ha sottolineato il Wwf, che ha lanciato l’allarme, i due orsetti “ad oggi non sono ancora autosufficienti”, motivo per cui “il loro destino è dunque a forte rischio (i cuccioli di orso restano generalmente circa un anno e mezzo con la madre)”. Luciano Di Tizio, presidente WWF Italia, ha quindi condannato duramente l’uccisione di Amarena, definendola un “crimine di natura gravissimo e ingiustificabile, frutto di una costante campagna d’odio verso la fauna selvatica”.

“Ci costituiremo parte civile, ma il responsabile rischia di cavarsela con poco. Occorre una risposta forte da parte di tutti”, ha sottolineato chiedendo che “le indagini di magistratura e forze dell’ordine accertino rapidamente come si sono svolti i fatti”. Per l’associazione, inoltre, “è tempo di adeguare l’efficacia del sistema sanzionatorio e di investire sulla vigilanza del territorio in funzione preventiva e repressiva”. Quindi il Wwf ha concluso lanciando un appello per una iniziativa a favore degli orsi e della natura la prossima settimana.

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