“Sono molto indignato da ciò che è successo, per quello sfregio che qualche inqualificabile personaggio ha posto al manifesto funebre di mio marito”. Così Corrado Brun, marito di Adriano Canese a cui sono comparsi insulti omofobi sull’avviso funebre a Torre Pellice (Torino). “Eravamo uniti civilmente, ci siamo voluti bene e amati per 39 anni. Quella scritta oscena, quell’insulto ha ferito me, ma ha ferito anche la coscienza di tante persone che mi hanno già offerto la loro vicinanza, la loro comprensione e la loro condanna del gesto compiuto perché un gesto così è davvero inqualificabile. Va oltre qualsiasi limite della morale, non rispettare neppure un morto”, ha aggiunto Brun.

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