Presentate al pubblico nelle scorse ore, le Jabra Elite 8 Active sono il nuovo modello di cuffie true wireless del produttore danese pensate per chi fa una vita attiva, grazie a design e materiali pensati per permettere alle cuffiette di rimanere al loro posto anche durante l’attività sportiva (senza la necessità di alette o appendici), offrendo al contempo un’alta resistenza ad acqua e polvere (IP68), avendo ricevuto anche la certificazione di rispetto degli standard militari 810H.
Le Jabra Elite 8 Active offrono una versione aggiornata della tecnologia Shakegrip di Jabra, vedendo una superfice maggiore delle cuffie riverstite in silicone, migliorando notevolmente la tenuta delle cuffie rispetto alle precedenti generazioni, il tutto presentandosi con un design all’apparenza semplice, senza appendici. Nel corso della nostra prova le nuove Elite 8 Active sono risultate molto comode anche dopo un utilizzo prolungato, rimanendo sempre ben salde anche effettuando movimenti rapidi e cambi di direzione improvvisa.
I punti a favore delle Jabra Elite 8 Active non si limitano ovviamente alla vestibilità, vedendo le nuove cuffie dell’azienda danese essere in grado di offrire una qualità audio di alto livello sia in chiamata che nell’ascolto di musica, potendo inoltre vantare il supporto all’audio spaziale Dolby (gestibile tramite la companion app Sound+ di Jabra).
Su questo modello Jabra offre l’Adaptive Hybrid ANC, una versione della sua tecnologia di cancellazione dei rumori in grado di adattarsi all’ambiente circostante, permettendo di offrire il giusto livello di isolamento. Durante la nostra prova abbiamo provato le Elite 8 Active in varie situazioni, rimanendo generalmente soddisfatti dai risultati, vedendo le cuffie essere in grado di filtrare quasi completamente anche i rumori prodotto dai non silenziosi vagoni della M3 di Milano.
In chiamata, come da tradizione di Jabra, le Elite 8 Active fanno un ottimo lavoro, grazie anche ai 6 microfoni “windproof”, permettendo di conversare con il proprio interlocutore in modo chiaro anche in situazioni un po’ più rumorose (incluso le giornate di vento forte).
Buona anche la prova delle batterie a bordo delle due cuffiette, in grado di offrire circa 8 ore di ascolto con una ricarica mantenendo attiva la cancellazione dei rumori, arrivando ad un totale di oltre 30h con una singola ricarica della custodia (valori in linea con quanto promesso dal produttore). Un comodo extra, che non tutte le cuffie True Wireless offrono, è la possibilità di utilizzare le entrambe le cuffie singolarmente, lasciando l’altra riposta nella custodia a ricaricarsi.
Le Jabra Elite 8 Active arriveranno sul mercato in 4 colori (Nero, Navy Blue, Grigio scuro e Caramello) con un prezzo al lancio di 199€
Tecnologia
Jabra Elite 8 Active: comode e sempre ben salde in tutte le situazioni, la qualità audio non tradisce le aspettative
Presentate al pubblico nelle scorse ore, le Jabra Elite 8 Active sono il nuovo modello di cuffie true wireless del produttore danese pensate per chi fa una vita attiva, grazie a design e materiali pensati per permettere alle cuffiette di rimanere al loro posto anche durante l’attività sportiva (senza la necessità di alette o appendici), offrendo al contempo un’alta resistenza ad acqua e polvere (IP68), avendo ricevuto anche la certificazione di rispetto degli standard militari 810H.
Le Jabra Elite 8 Active offrono una versione aggiornata della tecnologia Shakegrip di Jabra, vedendo una superfice maggiore delle cuffie riverstite in silicone, migliorando notevolmente la tenuta delle cuffie rispetto alle precedenti generazioni, il tutto presentandosi con un design all’apparenza semplice, senza appendici. Nel corso della nostra prova le nuove Elite 8 Active sono risultate molto comode anche dopo un utilizzo prolungato, rimanendo sempre ben salde anche effettuando movimenti rapidi e cambi di direzione improvvisa.
I punti a favore delle Jabra Elite 8 Active non si limitano ovviamente alla vestibilità, vedendo le nuove cuffie dell’azienda danese essere in grado di offrire una qualità audio di alto livello sia in chiamata che nell’ascolto di musica, potendo inoltre vantare il supporto all’audio spaziale Dolby (gestibile tramite la companion app Sound+ di Jabra).
Su questo modello Jabra offre l’Adaptive Hybrid ANC, una versione della sua tecnologia di cancellazione dei rumori in grado di adattarsi all’ambiente circostante, permettendo di offrire il giusto livello di isolamento. Durante la nostra prova abbiamo provato le Elite 8 Active in varie situazioni, rimanendo generalmente soddisfatti dai risultati, vedendo le cuffie essere in grado di filtrare quasi completamente anche i rumori prodotto dai non silenziosi vagoni della M3 di Milano.
In chiamata, come da tradizione di Jabra, le Elite 8 Active fanno un ottimo lavoro, grazie anche ai 6 microfoni “windproof”, permettendo di conversare con il proprio interlocutore in modo chiaro anche in situazioni un po’ più rumorose (incluso le giornate di vento forte).
Buona anche la prova delle batterie a bordo delle due cuffiette, in grado di offrire circa 8 ore di ascolto con una ricarica mantenendo attiva la cancellazione dei rumori, arrivando ad un totale di oltre 30h con una singola ricarica della custodia (valori in linea con quanto promesso dal produttore). Un comodo extra, che non tutte le cuffie True Wireless offrono, è la possibilità di utilizzare le entrambe le cuffie singolarmente, lasciando l’altra riposta nella custodia a ricaricarsi.
Le Jabra Elite 8 Active arriveranno sul mercato in 4 colori (Nero, Navy Blue, Grigio scuro e Caramello) con un prezzo al lancio di 199€
Articolo Precedente
Starfield: un viaggio infinito, tra pianeti da esplorare e battaglie spaziali, nel nuovo RPG di Bethesda
Articolo Successivo
Nyt: “Facebook e Instagram diventeranno a pagamento per chi non vuole la pubblicità”
I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.
Politica
Cecilia Sala è arrivata in Italia: libera dopo 21 giorni. L’abbraccio con la famiglia. Meloni: “Sei stata forte”. Media Usa: “Trump ha dato il via libera su Abedini”
Palazzi & Potere
“Belloni non è stata all’altezza”: la frase di Tajani sull’ex capo dell’intelligence | Esclusivo
Giustizia & Impunità
Ramy, i pm valutano l’omicidio volontario. I video e le differenze con i verbali. Cucchi: “Via la divisa”. Fdi-Lega in difesa dei carabinieri
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Da due o tre giorni avevamo capito che eravamo quasi arrivati alla conclusione di questa vicenda". Lo ha detto Antonio Tajani a Porta a Porta sulla liberazione di Cecilia Sala.
"Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto la visita è annullata per una buona notizia, l'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato", ha raccontato il ministro degli Esteri spiegando tra l'altro: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano".
"La Santa Sede non ha dato una mano in maniera operativa ma c'è sempre stato sostegno. Ma non c'è stato un intervento del Vaticano", ha spiegato Tajani.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Fermo restando che la mia posizione di condanna è assoluta per alcuni gesti apologetici, avendo conosciuto quei ragazzi, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due uccisi da terroristi ai quali non si è mai dato un nome, esprimo il rammarico per il fatto che la Procura della Repubblica di Roma in 45 anni non abbia mai aperto una seria inchiesta sulla strage di Acca Larenzia". Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervenendo nell’aula del Senato.
"Noi chiediamo la verità su tante vicende italiane. Nei giorni scorsi, si è saputa una possibile verità sull’omicidio di stampo mafioso di Piersanti Mattarella a Palermo. Ma sulla strage di Acca Larenzia le tracce ci sono, perché la mitraglietta Skorpion che uccise Bigonzetti e Ciavatta poi è stata utilizzata anche successivamente dalle Brigate Rosse -ha detto ancora Gasparri-. Quelli che ieri, sbagliando, hanno fatto i saluti romani non inneggiavano alle Brigate Rosse ma ricordavano, con una ritualità che io non condivido, dei militanti di un partito politico, non di terroristi".
"Mentre le Brigate Rosse sono quelle che hanno usato la mitraglietta Skorpion per uccidere Bigonzetti e Ciavatta, poi Lando Conti, ex sindaco di Firenze, e il professor Ruffilli che era un professore impegnato nella Democrazia Cristiana. Quindi quell'arma e chi l’ha usata è transitato nelle Brigate Rosse", ha proseguito l'esponente di FI.
(Adnkronos) - "Basterebbe un’inchiesta per capire quali gruppi della periferia di Roma sud e dell’estrema sinistra hanno fatto questo transito. C’è un libro di un giornalista che si chiama Nicola Rao che ha descritto queste vicende ed è una vergogna che la Procura della Repubblica di Roma non abbia mai fatto un'inchiesta seria. Io l'ho detto pubblicamente a Lo Voi e lo dico a tutti i Procuratori del passato. La magistratura evidentemente non ha voluto la verità su quella vicenda. Protesto, quindi, per le verità mancate di una pagina di storia italiana tragica", ha concluso Gasparri.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Ho voluto partecipare in collegamento all'evento 'Comunità democratica' perché il partito cattolico è anacronistico, c'è bisogno di cominciare a discutere largamente di politica, di programmi, a far partecipare le persone e soprattutto di far diminuire l'astensione". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"C'è bisogno di cominciare a discutere, sono due anni che non si fa nel Paese. Queste iniziative sono benedette, penso che Schlein lo sappia", ha aggiunto Prodi proseguendo: "Deciderà Ruffini se entrare in politica o no. E' un uomo di qualità e dipenderà dalla rete che riuscirà a costruire. E' stato talmente bravo a combattere l'evasione fiscale che il Paese gli dovrebbe essere grato".
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Trump non vuole l'Europa coesa. Tratta Paese per Paese ed esercita su ciascuno una pressione particolare. Il problema è che Meloni non può essere portavoce o simbolo dell'Europa unita, Trump non lo permetterà mai". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Trump e Musk ne dicono di tutti i colori e attaccano dall'interno i Paesi intervenendo; è il solito quadro: Trump imprevedibile. Prevedo un grande cambiamento. E' finita la globalizzazione economica e Trump tenta quella politica: l'intervento negli affari interni di tutti i Paesi", ha aggiunto.
"La cosa strana è che mentre oggi c'è stata una reazione dell'Onu sulle sue dichiarazioni, non ne ho viste da parte dell'Unione europea. Il problema è che un'UE divisa come oggi non riesce a formare una volontà politica comune; la presidente della Commissione deve mediare e non vuole rompere l'equilibrio. Non dice niente delle interferenze di Trump in Germania, in Gran Bretagna, in Italia. Il sovranismo si ferma all'obbedienza", ha detto ancora Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Starlink, l'accordo col governo gli darebbe in mano tutti i dati che riguardano il nostro Paese. E' il momento che il governo decida se dare in mano ad altri la propria vita". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Il vantaggio di Musk è che ha a disposizione una tecnologia pronta e potente. Non so se il governo firmerà, ma queste cose vanno fatte con una prudenza enorme e garanzie che non credo il nostro esecutivo sia in grado di ottenere. Così come sembrano essere le cose, io non firmerei. E l'idea che il rappresentante di uno Stato come è Musk si impadronisca di una realtà fondamentale di un altro Paese è un rischio enorme per la democrazia", ha aggiunto Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Belloni, posso dire che è proprio brava, una servitrice dello Stato leale nei confronti del Paese e con capacità personali. Non ho la minima idea se verrà eventualmente coinvolta nelle istituzioni europee. Lei ha detto di no, ma queste cose devono maturare nel tempo. Ha le energie e le capacità, vedremo". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Esprimo la mia felicità vera per il ritorno di Sala, la stessa che ho provato quando liberammo il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo in condizioni analoghe". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Queste contrattazioni sono sempre molto complesse. Certamente c'è stato da Trump una specie di permesso o di tacito consenso. A differenza della mia esperienza, noi gioimmo tutti insieme, col ministro degli Esteri, il governo e anche i servizi. C'era anche la dottoressa Belloni, che aveva organizzato la liberazione; oggi è sembrato un evento molto solitario, solo della Meloni", ha aggiunto Prodi.