Divieto per la Russia di partecipare alle premiazioni del Nobel, ad eccezione di quello per la Pace, alla quale presenzieranno tutti gli ambasciatori. E oltre a Mosca, ad essere esclusi dall’accademia di Stoccolma ci sono anche Iran e Bielorussia. La presa di posizione arriva dopo che nei giorni scorsi diversi esponenti politici svedesi hanno criticato la decisione e annunciato di non voler assistere alla cerimonia, qualora vi partecipasse l’ambasciatore russo. “Reazioni forti”, ha scritto la Fondazione Nobel in un comunicato, che l’hanno spinta a escludere i tre Paesi, in primis la Russia. Per il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev Oleg Nikolenko si tratta di una “vittoria dell’umanesimo” e l’esponente del governo ucraino auspica che una “decisione simile” venga presa anche in occasione della consegna del Premio Nobel per la pace.
Perfino il Re Carlo XVI Gustavo di Svezia si era detto “sorpreso” della decisione di invitare l’ambasciatore di Mosca e secondo quanto dichiarato dall’ufficio stampa della Famiglia Reale, si sarebbe riservato di “riflettere” se partecipare o meno alla cerimonia a dicembre. Le pressioni della politica e della casa reale hanno portato ad un cambiamento della lista degli invitati a Stoccolma ma, come detto, alla cerimonia di Oslo per il Nobel della Pace saranno invitati tutti gli ambasciatori.
A peggiorare il clima nei confronti della Russia c’è anche la denuncia del presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Berit Reiss-Andersen, contro le autorità di Mosca che cercano di “mettere a tacere” il Nobel per la Pace Dmitry Muratov, giornalista russo direttore di Novaja Gazeta, ieri è stato aggiunto alla lista degli “agenti stranieri” da Mosca. “Dmitry Muratov ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2021 per i suoi sforzi nel promuovere la libertà di espressione e di informazione, nonché il giornalismo indipendente. È triste che le autorità russe stiano ora cercando di ridurlo al silenzio“, ha affermato Reiss-Andersen, che in un comunicato giudica “le accuse contro di lui motivate politicamente“. Ieri la Russia ha motivato l’inserimento di Muratov nella sua lista di ‘agenti stranieri’ affermando che “ha utilizzato piattaforme straniere per diffondere opinioni volte a formare un atteggiamento negativo nei confronti della politica estera e interna della Federazione Russa“.