No a un prolungamento della sospensione del patto di stabilità nel 2024 e l’auspicio che si trovi un’intesa sulle nuove regole entro la fine dell’anno. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni sbarra la strada ad altri dodici mesi di “liberi tutti” che porterebbero a quattro gli anni senza paletti in Ue ma avvisa che “dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e crescita” per evitare che si torni alle “difficoltà” delle regole precedenti.
Tuttavia, l’ex presidente del Consiglio è tassativo sulla sospensione del patto: “Noi abbiamo deciso di sospendere le regole del patto di stabilità il 17 marzo del 2020, dopo la dichiarazione della pandemia. Le abbiamo prolungate abbastanza facilmente nel 2021, con qualche discussione nel 2022, con molte discussioni nel 2023. Non le prolungheremo nel 2024″. Un messaggio secco, senza alcun tipo di porticina lasciata aperta.
Meglio concentrarsi, spiega, sulla riscrittura di regole fiscali, patto di stabilità e crescita: “Sono soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della Commissione e sono ottimista, se volete per necessità, sul fatto che sia possibile raggiungere un’intesa entro la fine dell’anno”. A chi gli chiedeva quali possano essere i rischi di un mancato accordo tra i governi europei, Gentiloni ha risposto: ”È chiaro, da un lato, che un mancato accordo e quindi un ritorno alla situazione precedente da un lato metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti”.
Perché, ha aggiunto, “abbiamo parlato per due o tre anni del fatto che queste regole pur avendo degli elementi certamente utili, positivi e da confermare, non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre sostanzialmente il debito, quindi riproporle non sarebbe sicuramente ideale”. Ma contemporaneamente la presidente della Bce Christine Lagarde “ci ricorda spesso che raggiungere questa intesa è fondamentale anche nella valutazione complessiva che la Bce fa della situazione dei mercati e questo credo anche è uno dei motivi aggiuntivi per cui bisogna lavorare con grande spirito di responsabilità per trovare un’intesa”.