Quando ero bambino e mia nonna materna gestiva un banco di frutta e verdura al mercato all’ingrosso di Savona, buona parte dei prodotti provenivano dalla vicina Valle di Vado (Ligure). Una valle che in realtà si ampliava in una bella piana a contatto con il mare. Vado aveva anche un po’ di industria e un piccolo porto, con dei moletti da cui si potevano anche pescare le boghe, quando era stagione. Insomma, un mix di industria e agricoltura. Poi venne lo sviluppo, una centrale a carbone (convertita a turbogas, dopo aver causato un numero imprecisato di morti e di disastri ambientali), un terminal carbonifero, due discariche, due stabilimenti Rir (Rischio di Incidente Rilevante) e altre industrie, favorite dalla condiscendenza dell’amministrazione comunale.

La Valle di Vado divenne irriconoscibile. Ma non doveva finire qui la “vocazione” industriale ed ecco che di recente buona parte di quel mare è stato privatizzato a favore del colosso della logistica Maersk, passando questa volta sopra la volontà espressa dei cittadini, nettamente contrari a quella grande e invasiva opera. Ancora una volta grazie all’amministrazione comunale, fideisticamente sviluppista. La piattaforma (217 mila metri quadri complessivi) viene inaugurata nel 2019: “Un grande percorso dove non c’era nulla di scontato, in Italia le grandi opere o si fermano o si fermano, noi ce l’abbiamo fatta, oggi apriamo una nuova porta, fondamentale per lo sviluppo di un’intera nazione, di uno Stato che si deve riappropriare della sua capacità di fare impresa e di avere qua dei leader importanti in tema di logistica e portualità.” Così si esprimeva la sindaca di Vado Monica Giuliano, eletta nelle liste del Pd.

Poteva finire qui la spinta sviluppista della cittadina. E invece pare di no. Ed ecco che essa potrebbe ospitare anche una struttura che altri non vogliono (Piombino docet): un rigassificatore, fronte costa. Il governatore Toti è il suo sponsor, e ne è anche commissario straordinario di Governo. Ma la popolazione di Vado ancora una volta non starà ferma, anche conscia del detto “emmu sa detu”, cioè “abbiamo già dato” in termini di contributo al mitico sviluppo, con quello che ha comportato fino ad oggi in termini di degrado di territorio e ambiente. Anche perché un rigassificatore non è una cosetta da poco: una nave gasiera come la Golar Tundra, acquistata da Snam, è lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri. La nave scarica ben 100 milioni di metri cubi di gas liquefatto (Gnl) a -160 gradi, in una nave rigassificatrice, che la affianca e che trasforma nuovamente il gas in forma gassosa, per poter poi essere immesso nella rete di distribuzione.

La capacità annua di rigassificazione nel caso della Golar Tundra è di cinque miliardi di metri cubi. Un processo che per quanto sicuro non manca di margini di pericolosità, così come invece ne è certo l’inquinamento: una nave di questa tipologia brucia circa 100 tonnellate di carburante al giorno (senza contare il viaggio dal prelievo alla destinazione), e il ciclo prevede il prelievo di 18 mila metri cubi di acqua di mare ogni ora, acqua che dovrà essere sterilizzata con pura candeggina e scaricata fredda, a -7°C rispetto a quando prelevata, con tutto ciò che questo può provocare a livello di biocenosi marina. Questo senza contare le opere a terra, come la stazione di pompaggio, in quell’entroterra già così martoriato. Senza contare che con il gassificatore è stato presentato anche un progetto di deposito di Gnl, e senza contare infine e ovviamente il discorso a monte che i rigassificatori sono l’esatto contrario della transizione energetica. Ma cosa dice l’amministrazione comunale, ancora rappresentata dalla predetta Monica Giuliano? E’ favorevole. A questo punto giova leggersi la storia politica della sindaca, riportata dall’Ansa.

Monica Giuliano entra nel Pci a 22 anni. Resta nella “sinistra”, fino a diventare sindaco di Vado nelle liste del Pd nel 2014. Ma ecco nel 2020 il cambio di casacca: diventa sostenitrice di Giovanni Toti (già Forza Italia, poi Cambiamo!, poi Coraggio Italia, poi Noi Moderati, e chiedo scusa se qualcosa mi è sfuggito), in aperto contrasto con quel Ferruccio Sansa nominato dal Pd. Motivo? “Non mi metterò mai con chi ha contrastato lo sviluppo industriale del porto e delle aree vadesi.”

Termino questa triste pagina ricordando che contro il rigassificatore c’è già stata una manifestazione pubblica, e molti soggetti, dal movimento politico Vivere Vado, alle associazioni ambientaliste, dall’Arci provinciale (per bocca del presidente Franco Zunino), alla Cgil, alla libreria Ubik di Savona (con una circostanziata lettera aperta inviata ai suoi diecimila clienti), si sono apertamente schierati contro. Chi vincerà questa volta?

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