Una piattaforma per il nucleare “sostenibile”. È l’ultima novità del governo, annunciata dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin al Forum Ambrosetti. Così l’esecutivo Meloni riaccende i riflettori sul nucleare. C’è una data per la convocazione di istituzioni e imprese: il prossimo 21 settembre. “Si tratta della scelta di rendere palese quello che deve essere un impegno dello Stato sulla ricerca, la sperimentazione e l’implementazione della conoscenza che abbiamo già nel settore del nucleare – spiega – e coinvolge molti attori pubblici che hanno mantenuto questa conoscenza a partire da Enea e le nostre grandi imprese”.

La piattaforma costituirà il soggetto di raccordo e coordinamento tra tutti i diversi attori nazionali che a vario titolo si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, si punta allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e a elevati standard di sicurezza e sostenibilità, secondo i sostenitori del nucleare. Inoltre l’attività della piattaforma, coordinata dal ministero con il supporto di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), la società controllata dal ministero dell’Economia che si occupa della ricerca sull’intera filiera elettroenergetica, e di Enea, sarà finalizzata anche a rafforzare il contributo dell’Italia nella ricerca e nell’alta formazione universitaria con corsi di laurea, laurea magistrale e dottorati di ricerca.

Prevista anche la cooperazione e la partecipazione a livello europeo e il coordinamento dei progetti e delle attività a livello nazionale tra università ed enti di ricerca. “Siamo impegnati sulla fusione nella sperimentazione con diversi accordi a livello internazionale e poniamo il massimo della attenzione alla fissione di quarta generazione, che significa anche la valutazione degli small reactor che nell’arco di dieci anni potranno essere una opportunità per il Paese”, ha detto ancora il ministro. Ma sarà – ha sottolineato Pichetto – il prossimo governo “ad occuparsi di questo”.

Una passaggio di consegne che non trova concorde Matteo Salvini: il ministro delle Infrastrutture ha subito incalzato il collega di governo, arrivando a “correggerlo”. “L’impegno è che questo esecutivo sia un esecutivo di legislatura che arrivi alla fine di questi 5 anni e se ben abbiamo lavorato, conto che ci saranno altri cinque anni successivi. La prima produzione di nucleare, quindi, potrà essere inaugurata da questo governo”, afferma Salvini, ritenendo anche che “l’Italia debba, entro quest’anno, riavviare la propria partecipazione” alla ricerca.

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