di Luca Ribechini*

Venerdì scorso a Livorno l’Associazione Livorno Porto Pulito, che da un anno combatte contro l’inquinamento di origine portuale, è scesa di nuovo in piazza per un flash mob contro i pullman dei crocieristi. E la piazza in questione è nientemeno che la Piazza del Municipio, perché ormai da anni è proprio qui, a due passi dal Comune, che convergono decine e decine di navette e di pullman quando le enormi navi da crociera sono agli ormeggi.

Livorno infatti è soprattutto un terminal turistico per conto di terzi, dato che la stragrande maggior parte dei crocieristi scende a terra per risalire sui pullman alla volta di Pisa e Firenze. È questo che offre il “pacchetto”, l’attrattiva principale. È vero che una percentuale minore preferisce rimanere a Livorno e dovrebbero essere questi passeggeri a fruire del servizio navette per il Centro. Invece non è così e in Piazza del Municipio si riversano ondate di torpedoni: centinaia di crocieristi vengono fatti scendere, qualcuno resta in zona e la maggior parte risale sui pullman diretti alle città d’arte. Ore e ore ininterrotte di andirivieni caotico e di sosta col motore acceso, perché ai crocieristi non può essere certo negata l’aria condizionata.

Tutto questo nonostante le due determinazioni del Comune che disciplinano il servizio impongano di tenere i motori spenti anche in fase di salita e discesa dei passeggeri. C’è anche un bel cartello in loco, che richiama il divieto esplicito del Codice della Strada (art. 157 comma 7 bis). A nulla sono valse per il momento le rimostranze dei residenti, attraverso chiamate al centro operativo della Polizia Municipale (il comando fra l’altro ha sede a poche decine di metri) e varie Pec rimaste senza risposta.

Finché pochi giorni fa alcuni residenti hanno presentato un esposto in Procura. Si lamentano le limitazioni degli spazi vitali dei residenti, costretti a tenere le finestre chiuse per attutire il rombo continuo dei motori e le emissioni gassose. E si evidenziano i rischi per l’incolumità delle persone, messa a repentaglio dagli slalom continui dei torpedoni per trovare spazio, fra slalom in seconda e terza fila e invasioni della corsia opposta mentre sopraggiungono auto. A cui si aggiungono le difficoltà dei mezzi del trasporto pubblico (che hanno lì due fermate) ad accostare correttamente per far salire e scendere gli utenti.

E pensare che il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (Pums) già da alcuni anni sottolinea l’inadeguatezza del sito prescelto, evidenziando la necessità di mettere “in sicurezza” il servizio individuando un altro luogo di concentramento dei crocieristi.

Intervistata da Telegranducato, l’assessora comunale al traffico, che detiene anche la delega all’ambiente e quindi dovrebbe avere il polso complessivo della situazione, conferma di essere a conoscenza del problema. Ma invece di assicurare interventi immediati, e cioè far spengere i motori e dare esecuzione al Pums individuando un’altra area, se ne esce con il classico “Ci stiamo lavorando”. Insieme, dice, all’assessore al Commercio.

Ed eccoci al punto: i crocieristi vanno portati in centro come mucche da mungere. Una transumanza su altri pascoli, perché così magari qualcuno rinuncia ad andare altrove e resta a Livorno.
Intendiamoci, si tratta dei forzati dell’all-inclusive, magari nello zainetto hanno il cestino da viaggio preparato a bordo. Però forse un gelato e qualche souvenir se lo comprano e il fortunato commerciante se lo ricorderà a giugno prossimo, in cabina elettorale.

E pazienza se i cittadini impazziscono dal rumore e dall’inquinamento, nella bolgia infernale di Piazza del Municipio.

* associazione Livorno Porto Pulito

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