Cinema

Festival di Venezia, il regista premio Oscar di Drive my Car “colpisce” ancora con Evil does not exist

di Davide Turrini

Per ammirarne i conturbanti intenti politici ed estetici di Evil does not exist, in Concorso a Venezia 80, andrebbero visti e rivisti soltanto gli ultimi dieci minuti finali. Il premio Oscar giapponese Ryusuke Hamaguchi è capace di cucire suono e immagine come solo una manciata di migliori al mondo. E questa volta c’è una sorta di emblematica Val di Susa giapponese innevata e dai torrenti gorgoglianti a staccarsi dallo sfondo e a diventare, nella difesa della sua integrità, senso assoluto dell’opera. Là, in un villaggio in mezzo ad alberi e rocce, vivono il placido Takumi e sua figlia Hana. Lui taglia la legna, fa scorta di acqua di sorgente, si sofferma ad assaggiare le erbe spontanee del bosco per farne cibo, mentre lei va e viene da scuola, spesso prendendo in autonomia la strada di casa che attraversa il bosco.

Padre e figlioletta conducono una vita modesta rispettando cicli e ordine della natura, riconoscendo tronco per tronco gli arbusti e seguendo abitudini di cervi e cerbiatti, quasi fossero novelli Thoreau in scarpe da trekking e piumino. Il naturale tran tran viene però disturbato in modo irreparabile da un manipolo di avidi e prevaricatori emissari di un’azienda costruttrice di Tokyo che vuole impiantare nel villaggio uno squallido glamping che distruggerà l’antico sistema idrico locale. Apparentemente illustrato come un’opera bucolica e di rigorosa tesa osservazione dello spazio naturale, Evil does not exist è anche e soprattutto uno straordinario film di vendetta premeditata, costruita narrativamente e registicamente con lenta, precisa e preziosa maestria. E non è soltanto una questione di affascinanti simbolismi depistanti (il cervo ferito e in tutto e per tutto la relazione tra uomini del villaggio e animali del bosco), ma di sentita e puntuale scelta etica di fronte all’inesorabile resa della natura e del suo sistema di “civiltà”. Le carrellate laterali inzuppate di fuori vista e le insolite camera car di Hamaguchi si conficcato in un ulteriore strato epidermico ipnotico del film, che è il soundtrack di Eiko Ishibashi: tanto che il film era nato originariamente come filmato per l’esibizione dal vivo Gift della Ishubashi. Distribuisce l’insolita coppia Teodora e Tucker film.

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