di Cosimo Togna

Nel frullio di annunci che sembravano sparare idee all’infinito, ecco come questa storia si è trasformata da un inizio spettacolare a una conclusione decisamente… da pellicola comica.

Nell’agosto del 2022, Giorgia Meloni compare sulla scena politica e tuona: “Siamo pronti a dare un sostegno concreto alle famiglie.” Ma non basta, ecco spuntare l’ardita proposta del “quoziente familiare”, un cambio di rotta nel sistema fiscale che tiene conto della struttura familiare. E per dare peso alle parole, promettono di alzare l’assegno unico universale del 50%, portandolo a un massimo di 260 euro al mese per figlio. E mia moglie Arianna, avanti con entusiasmo: “Mi voto par ea“.

Ma nell’aprile del 2023, come in un colpo di magia, compare Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, e con voce solenne annuncia: “I nuclei familiari con almeno due figli non pagheranno tasse.” Una promessa che fa sgranare gli occhi, ma chissà se sarà solo un miraggio. E mia moglie Arianna, decisa: “Lui xe un signor.”

E poi, a maggio 2023, irrompe sul palco Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia, e getta il guanto: il “reddito d’infanzia” da 400 euro al mese fino ai sei anni e l'”assegno di gioventù” da 250 euro al mese fino ai 25 anni. Sarà davvero l’inizio di una nuova era? E Arianna, sempre pronta: “Te ga visto che sta facendo qualcosa.”

E ad agosto 2023, emerge dal backstage il viceministro dell’Economia, Leo, e con un tono che fa sorridere annuncia: “Possiamo valutare benefici per le imprese che assumono donne con famiglie numerose.” E poi, a chiudere il sipario, Giorgetti con tono saggio dichiara: “La manovra finanziaria è complicata, non potremo fare tutto.”

E così, da annunci epici a misure finanziarie che sembrano sfuggite da una commedia diabolica, la saga continua mentre Arianna si domanda, con un filo di disillusione: “Che fine g’ha fato la me carta ‘dedicata a te’? El comune no sa gnente e me dixi de clamare l’Inps, l’Inps no sa gnente e dixi de clamare el comune. Le tutta na gran magneria“.

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