“Vogliamo giustizia. Il governo si deve svegliare perché queste cose non possono più capitare”. A dirlo sono i familiari di Michael Zanera, una delle cinque vittime della strage di Brandizzo. Hanno marciato insieme a duemila persone per le strade di Vercelli per dire “basta alle morti sul lavoro”. Un corteo organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che sottolineano i numeri di una vera e propria strage. Oltre mille morti nel 2022, più di 550 nei primi sette mesi di quest’anno. “Negli appalti ferroviari abbiamo un infortunio grave ogni 57 giorni, un morto ogni 110 dunque è il modello che non funziona – attacca il segretario generale Fillea Cgil – sono stati dimezzati i tempi di interruzione dunque gira più materiale rotabile e si dà meno tempo per fare la manutenzione, quindi fretta, stress, corsa sono la caratteristica di fondo degli appalti di manutenzione”. Lo sa bene Giuseppe (nome di fantasia) che lavora sui binari come scorta e assistenza delle ditte appaltatrici: “C’è molta pressione da parte di queste ditte esterne che devono portare a termine questi appalti e i tempi per fare la lavorazione sono sempre più stretti. Così tante volte le norme non vengono sottese per colpa di queste pressioni”. Si può parlare dunque di un sistema? “È un sistema ufficioso, ma è un sistema che in molte occasioni succede”. E poi c’è il problema dei controlli: “Il sistema dei controlli è insufficiente, oggi vengono effettuati controlli soltanto sul 4 per cento delle imprese esistenti” racconta il segretario generale di Uil Piemonte Gianni Cortese. Serve un cambio di passo dunque. “Non è più il tempo dei falsi cordogli, bisogna cambiare il sistema – conclude il segretario generale Cgil Maurizio Landini – mentre il governo ha liberalizzato i subappalti e ha modificato il codice degli appalti con il subappalto a cascata in un paese che ha davanti a sè milioni di investimenti proprio per la manutenzione”.