Paola Egonu non è stata convocata per il torneo di qualificazione olimpica, che si disputerà dal 16 al 24 settembre a Lodz, in Polonia. Una scelta concordata “con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi” – si legge nella nota ufficiale della Federvolley – per concedere “un periodo di riposo” alla pallavolista, che ha comunque ribadito “il proprio attaccamento alla maglia dell’Italia”. Un’autoesclusione che però alimenta le voci di una rottura tra l’opposta e il ct della Nazionale di pallavolo femminile, Davide Mazzanti.

Egonu, appena rientrata in Nazionale dopo un anno sabbatico, è infatti rimasta in panchina per gran parte degli Europei, finiti con un deludente quarto posto per le azzurre. Al suo posto l’allenatore ha preferito l’italo-russa Ekaterina Antropova, schierando Egonu da titolare solo nella partita contro la Bosnia. Già il Mondiale 2022 in Olanda era terminato con una medaglia di bronzo e con lo sfogo di Egonu per i commenti razzisti apparsi sui social. “Non puoi capire, mi hanno addirittura chiesto perché sono italiana. Ora sono stanca. Questa è l’ultima partita che faccio con la Nazionale”, aveva dichiarato la pallavolista.

L’esclusione di Egonu, che era nell’aria da diversi giorni, è stata ufficializzata con la presentazione della lista delle quindici atlete convocate per il collegiale che si terrà il 9 settembre a Cavalese, in Val di Fiemme: da quella lista il ct Mazzanti dovrà poi scegliere le quattordici azzurre da convocare in Polonia. La decisione, a detta di fonti vicine alla Nazionale, sarebbe stata presa perché l’atleta, con l’attuale stato di forma, non avrebbe garantito il posto da titolare. E questo, alla campionessa azzurra, non sarebbe affatto piaciuto.

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