Il presidente ad interim della Federcalcio spagnola (Rfef), Pedro Rocha, ha scritto sul proprio sito web un messaggio di scuse “indirizzato al mondo del calcio e alla società tutta di fronte agli ultimi avvenimenti”. Un chiaro riferimento al caso di Luis Rubiales, il numero uno della Rfef sospeso provvisoriamente dalla Fifa per aver dato un bacio non consensuale alla calciatrice Jenni Hermoso durante la cerimonia di premiazione dei Mondiali femminili. Una vicenda che aveva già causato le dimissioni di undici componenti dello staff tecnico della Nazionale. Un caso che ha destato tanto clamore da costringere la Federcalcio spagnola alle scuse. Anche perché la stessa Nazionale maschile aveva condannato il “comportamento inaccettabile” di Rubiales, con un comunicato letto dall’attaccante Alvaro Morata a nome di tutta la squadra. La lettera firmata da Rocha è arrivata proprio il giorno seguente, nel pomeriggio di martedì 5 settembre.

Le scuse di Rocha, però, non si sono fermate a questo. Nelle stesse ore, la Federcalcio spagnola rendeva pubblico il licenziamento dell’allenatore e direttore tecnico della Nazionale femminile, Jorge Vilda, da entrambe le posizioni. Una scelta, questa, notificata al tecnico dallo stesso Rocha, durante un incontro tra i due avvenuto poche ore prime presso la sede della federazione, secondo quando riportato dai media spagnoli.

Il licenziamento di Vilda sembra legato proprio al caso Rubiales, considerando che l’ex ct era tra quelli che avevano applaudito il presidente della Rfef quando rifiutò di dimettersi. Il tecnico 42enne di Madrid avrebbe in seguito definito improprio il comportamento di Rubiales: una correzione di rotta che evidentemente non è bastata a salvargli il posto. Anche perché meno di un anno prima quindici calciatrici avevano lasciato la Nazionale per presunti problemi di salute mentale, chiedendo un ambiente più professionale: solo tre di loro sarebbero poi tornate nella squadra. Durante quella vicenda, Vilda fu difeso proprio da Rubiales, un’ulteriore conferma del legame tra i due.

Con il licenziamento del ct, che guidava la squadra dal 2015, la Nazionale femminile ha perso l’allenatore che l’ha portata alla vittoria nella Coppa del Mondo (il titolo più importante mai conquistato dalla squadra) e al secondo gradino nel ranking Fifa, la posizione più alta di sempre. Nel comunicato in cui annunciava il licenziamento, la Rfef ha infatti ringraziato l’ex ct, che è stato comunque definito “la chiave per la notevole crescita del calcio femminile”.

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