Calcio

Il calciatore Gilberto Hernandez ucciso in una sparatoria a Panama: la pista del narcotraffico

Gilberto Hernandez, difensore della Nazionale di calcio maschile del Panama, è stato ucciso a colpi di pistola a Colon, città portuale sulla costa caraibica del Paese. Domenica 3 settembre il giocatore 26enne è stato infatti raggiunto da una raffica di proiettili sparati da uomini non ancora identificati. La notizia del decesso è stata poi diffusa dalla polizia, che il giorno seguente “ha arrestato un individuo” sospettato di essere coinvolto nell’omicidio: lo ha dichiarato alla stampa locale il vice commissario Hermogenes Argüelles, capo della polizia della regione di Colon, senza però fornire ulteriori dettagli. Non è dunque chiaro se l’obiettivo fosse proprio Hernandez o qualcuno in sua compagnia.

Secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, durante la sparatoria il calciatore era con alcuni amici in una strada in centro città, quando gli assassini sono scesi da un taxi e hanno aperto il fuoco contro la folla che stazionava alla Calle 5 di Avenida Herrera. A quanto si legge sull’Ansa, altre sette persone sono state ferite. Una cifra che si aggiunge alle oltre 50 persone ferite a Colon nel 2023 durante i frequenti regolamenti di conti tra narcotrafficanti, che potrebbero essere la causa anche dell’omicidio di Hernandez. Nel 2017, sempre nella provincia di Colon, era stato ucciso un altro giocatore della Nazionale, il centrocampista Amílcar Henríquez.

Cresciuto nel vivaio dell’Arabe Unido, dal 2022 Hernandez giocava nel Club Atlético Independiente de La Chorrera, squadra con cui aveva vinto un torneo Apertura e un Clausura. Convocato per due volte dall’allenatore della Nazionale, lo spagnolo-danese Thomas Christiensen, aveva debuttato nel marzo 2023 in un’amichevole con il Guatemala. Il 26enne era anche entrato al 68′ nella partita giocata il 24 marzo contro l’Argentina, terminata poi con un 2-0 per i campioni del mondo.

Il padre del giocatore ha voluto lanciare un appello. Ai ragazzi di Colon ha chiesto di “fermare la violenza“, alle autorità ha domandato di avviare “progetti per salvare i giovani da questa brutta situazione che sta vivendo il paese”. Anche la Federazione calcistica di Panama si è unita al cordoglio, porgendo le “condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari, nonché all’intera famiglia del CAI e del calcio panamense. Riposi in pace”. Un pensiero è arrivato anche dalla sua squadra di club: “Pace alla sua anima. Vola alto bicampeón”.