Società

In carico al Mit vi sono restauri di immobili di grande pregio: recuperarli sarebbe un esempio

Una volta si chiamava Ministero dei Lavori Pubblici quello che è ora MIT, ed era un bel ministero efficiente sia a Roma che nelle sedi periferiche, definite Provveditorati alle Opere Pubbliche – a parte episodi eclatanti, quale fu quello delle ”carceri d’oro”, ed altre amenità del genere.

Personalmente, ho intentato nel passato quattro cause con il Provveditorato alle OO.PP. del Piemonte, che mi aveva revocato l’incarico per il restauro del Forte di Fenestrelle e di altri tre immobili di grande interesse storico-artistico, adducendo motivi pretestuosi e falsando le carte, cause stravinte al Consiglio di Stato per “travisamento dei fatti”.

Ricordo con nostalgia tanti ottimi dirigenti sia a Roma che nelle sedi periferiche, in particolare il dr. Valentino, che si occupava di edilizia demaniale storica e ricevendomi affermava sempre “ce ne fossero tanti come lei” per il mio impegno e dedizione. Impegno, dedizione, professionalità non sono più qualità apprezzate, anzi il professionista esterno, progettista, sempre di livello perché così è giustamente previsto e richiesto, viene prima spremuto, poi angariato ed umiliato. Si arriva addirittura, con tanto di cartello esposto con il suo nome, ad inibirgli l’ingresso al cantiere come “non addetto ai lavori” perché spesso si avoca a sé la direzione, dando interpretazioni arbitrarie al progetto. Mi preme ricordare Plautilla Bricci, l’architettrice che visse e lavorò nel XVII secolo: il suo facoltoso committente Elpidio Benedetti ordinava al Costruttore di seguire fedelmente le sue direttive e di rispettare i suoi disegni!

Non solo, ma a fronte della consegna del progetto approvato e in tempo utile, altrimenti scattano sanzioni pecuniarie stratosferiche, il pagamento delle prestazioni viceversa avviene dopo molti anni e senza un euro di interessi.

Nel tempo varie riforme tutte peggiorative, come lo stesso Codice Appalti che dal 1994 ha subito una ventina di cambiamenti tra Leggi, D.Lgs, Regolamenti, Circolari più farraginose delle stesse: l’ultima riforma, il D.Lgs 36/2023, non è da meno. Ora i vari Provveditorati alle Opere Pubbliche, come ad esempio quello della Lombardia, che dovrebbe interessare l’attuale Ministro che sembra però concentrato solo sulla Sicilia, sono in grave sofferenza. Gli altri Ministeri gli affidano la progettazione di loro edifici quasi sempre in stato di totale degrado, ma nonostante le pratiche rappresentino l’urgenza, si tratta di edifici storici destinati a Carabinieri, Polizia, Tribunali, Università: tutto rimane fermo per anni. Non solo, ma i vari funzionari inefficienti o infedeli, anziché sanzionati, vengono mandati alla Motorizzazione a fare le patenti. Ovviamente ci sono le eccezioni, ma i pochi “eroi” vengono tartassati e subissati di pratiche.

E’ così nota la situazione che i bandi o le manifestazioni di interesse vanno deserte, a parte quelle da centinaia di milioni. Un vero peccato perché in carico a questo Ministero vi sono restauri di immobili di grande pregio, di rilevanza ed utilità sociale. Il loro recupero nei tempi sarebbe uno sprone ed un esempio, restituendo alle città anche immensa e straordinaria bellezza.