Fratelli d’Italia apre e tratta con Alleanza Verdi Sinistra la possibilità di modificare la legge elettorale per le elezioni europee, ma la Lega di Matteo Salvini stoppa tutto. L’idea di abbassare la soglia di sbarramento dal 4 al 3%, utile ai piccoli partiti, non va giù al Carroccio. La Lega fa sapere tramite una nota che sull’argomento “è contraria”. “Non è una priorità”, assicura il partito di Salvini, “ma soprattutto – si legge ancora – è giusto che gli Italiani scelgano i propri rappresentanti senza che ci siano aiutini. Chi ha i voti, ottiene il seggio”. Non solo, per la Lega “in teoria sarebbe più ragionevole alzare la soglia: consentirebbe di limitare la frammentazione politica che rende il Paese più debole”. Stessa linea dell’altro partito di maggioranza, Forza Italia. “Non sarà rivista la soglia di accesso, semmai bisognerebbe portarla al 5”, conferma Maurizio Gasparri, parlamentare azzurro, intervenendo ad Agorà Estate su Rai Tre.
Il Carroccio, pertanto, prende le distanze dall’iniziativa intrapresa dell’Alleanza Verdi Sinistra, con il coinvolgimento del ministro per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni ed esponente di spicco di Fdi. Un dialogo tra maggioranza e alcuni partiti di opposizione che è già in corso e che è stato confermato alle agenzia di stampa da diverse fonti. Una modifica alla legge elettorale per Bruxelles che andrebbe a indebolire il Pd e il Movimento 5 stelle ma anche la Lega e Forza Italia: partiti sicuri di superare largamente l’attuale sbarramento del 4%.
Favorirebbe invece le formazioni più piccole, in bilico tra il 4 e il 3%, che potrebbero così ottenere seggi a scapito dei principali partiti. A beneficiare di un abbassamento dello sbarramento, oltre ai partiti più piccoli di sinistra, sarebbe anche Italia viva di Matteo Renzi che ieri ha annunciato di volersi candidare alle Europee, nel collegio di Milano, con il nuovo brand Il Centro, terminando definitivamente l’esperienza in tandem con Carlo Calenda. Voci di palazzo sussurrano che l’ok di Fratelli d’Italia alla modifica della legge elettorale per le Europee avrebbe la finalità di favorire un atteggiamento più morbido in Parlamento su alcuni dossier cari al governo. Una ricostruzione smentita però dai renziani: “Italia Viva si opporrà. Lo sbarramento deve restare al 4%”, ha fato sapere Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.