Angela Familari è sfuggita al naufragio della Costa Concordia lo scorso gennaio 2012. Da allora, nessuna voglia di tornare al mare. Fino a quando quest’anno non ha deciso di andare in Egitto, a Marsa Alam, con le sue figlie e con la sua migliore amica e suo figlio. Pagando tutto lei. Stare insieme al mare, per rinascere. La storia la racconta il Corriere perché l’idea di Angela non si è realizzata. “Ho prenotato la partenza per questo luglio coinvolgendo la mia migliore amica. Avevo scelto quella meta per la possibilità di fare le escursioni in mare. Purtroppo sono riuscita a farne una soltanto”. Ma qualcosa va storto, i bambini mangiano qualcosa che li fa stare male: “Non so se le crepes oppure l’anguria o forse era l’acqua, non in bottiglietta, ma loro ci avevano detto che era buonissima lo stesso. Fatto sta che il primo a stare male, il mattino dopo, è stato il figlio della mia amica: febbre altissima e problemi intestinali. Dopo un paio d’ore è toccato alla mia figlia più piccola. E il giorno dopo, a ruota, alla mia maggiore”. Familari ha trascorso la vacanza con i bimbi attaccati alle flebo e ora chiede un risarcimento. Sempre al Corriere il presidente dell’Associazione Giustitalia Luigi De Rossi ha spiegato: “Noi stiamo chiedendo il risarcimento sia al tour operator, Futura Vacanze, che all’agenzia viaggi, Duna 45 di Roma, perché questo è un caso di vacanza rovinata che la giurisprudenza riconosce”.