“No alla cultura dello stupro”. Si sono ritrovate in una ventina, sul lungomare del Lido di Venezia davanti al red carpet, per gridare contro Woody Allen il loro sdegno. Un gruppo di ragazze ha manifestato contro quella che è stata definita la cultura dello stupro additando il regista newyorchese giunto al Lido per presentare, Fuori Concorso, il suo ultimo film Coup de chance. “Stiamo parlando per coloro che non hanno voce contro i registi predatori”, hanno spiegato ai primi quattro o cinque giornalisti che hanno assistito alla scena. “Uno stupratore non è malato, ma figlio sano del patriarcato”. E ancora: “Nessun riflettore per i registi stupratori” e “il maschio alfa non esiste”.
Le urla si sono iniziate a sentire dopo che Allen ha pestato i primi cinque metri di tappeto rosso. Poi le ragazze si sono tolte magliette e camicie rimanendo a seno scoperto. Il tutto è durato qualche istante in quanto il Lido, e nella fattispecie i 150 metri di red carpet sono presidiati giorni e notte da decine e decine di forze dell’ordine. Melania, una delle manifestanti, avvicinata da un giornalista di The Hollywood reporter ha affermato che la protesta è stata organizzata contro questo festival che celebra gli uomini accusati di aggressione, mentre abbiamo attorno a noi in Italia un’epidemia di femminicidio”. “Stiamo parlando di uomini bianchi, potenti e influenti che il sistema giudiziario tratta con indulgenza”, ha aggiunto un’altra. Woody Allen, peraltro, è stato torchiato e parecchio dagli inquirenti statunitensi negli anni novanta e ha archiviato da innocente due processi contro di lui per molestie sessuali in famiglia. In piena epoca MeToo sono ritornate fuori le stesse accuse ma non si è mai aperto alcun processo, anche se la reazione di quasi tutta l’industria hollywoodiana si è nuovamente schierata contro Allen. Tanto che quest’ultimo film è interamente girato in Francia e coprodotto con capitali franco-inglesi.