Cinema

A voce nuda, il cortometraggio sulla sextortion presentato a Venezia è da vedere: ecco la nostra recensione

E' una nuova parola che indica il ricatto sessuale realizzato attraverso il web. A voce nuda è invece il primo cortometraggio italiano che lo racconta

di Davide Turrini

Si chiama Sexortion ed è una nuova parola che indica il ricatto sessuale realizzato attraverso il web. A voce nuda è invece il primo cortometraggio italiano che lo racconta e che ha avuto l’onore di una “prima” come Evento Speciale alla 80sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, all’Italian Pavillon dell’hotel Excelsior al Lido. Camilla ama cantare e postare i suoi video online. Camilla è un’adolescente che con assoluta ingenuità e naturalezza risponde a tutti i fan che commentano le sue performance. Tra queste anche il romantico Daniel che dopo aver estorto con l’inganno di complimenti e apprezzamenti foto intime della ragazza si scopre essere un profilo fake ora già pronto al ricatto. Con l’aiuto dell’insegnante Andrea Delogu, del musicista Pietro e nientemeno che dello sbucare di Mr. Rain, Camilla metterà da parte il ruolo temporaneo di vittima e ritroverà la voce che aveva perduto tra le pieghe oscure della vergogna e della rabbia inespresse dovute all’estorsione a sfondo sessuale. Come è stato segnalato alla presentazione del corto al Lido, nel solo mese di agosto 2023 la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha raccolto oltre 200 segnalazioni per questo reato, ancora in gran parte sommerso; e le vittime sono perlopiù tra i 15 e i 17 anni. La regia è di Mattia Lobosco, sceneggiatore con Niccolò Bottero. Produce Rai Cinema.

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