Il commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, Thierry Breton, ha annunciato questa mattina che la Commissione europea ha completato il processo di identificazione delle cosiddette compagnie “gatekeeper”, ovvero quelle aziende che, come descrive Wired, vantano una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro e 7,5 miliardi di fatturato annuo. La decisione si colloca all’interno del Digital Markets Act (DMA), la nuova normativa europea che regola il mercato di internet con lo scopo di affrontare le problematiche connesse con la presenza sul mercato dei giganti digitali e la loro capacità di esercitare un ruolo dominante nel mercato. Le compagnie individuate sono in totale sei, cinque statunitensi e una cinese: Alphabet (il gruppo proprietario di Google), Amazon, Apple, Microsoft e Meta (la società proprietaria, tra le altre cose, di Facebook, Instagram e WhatsApp), e la cinese ByteDance, proprietaria di TikTok. Breton ha annunciato che tutte le compagnie inserite in questa lista saranno costrette ad aver a che fare con le regole europee e nessuna di essere potrà dirsi “troppo grande per rispettarle”.

Il progetto legislativo DMA contiene una serie di regole che ambiscono a contenere il monopolio nel settore di alcune grandi compagnie che con il loro comportamento ostacolano l’ingresso di nuove aziende al suo interno. Fra queste regole risulta in primo luogo l’interoperabilità, che obbligherà i gatekeepers a permettere alle loro piattaforme di lavorare con servizi simili di terze parti più piccole e il diritto alla disinstallazione, che permetterà invece ai clienti aver maggiore scelta su determinati servizi di sistemi operativi mobili come Ios e Android. Seguono poi, per le piccole aziende, il diritto all’accesso ai dati e una maggiore trasparenza sulla pubblicità. Nel primo caso le piccole aziende dovranno poter accedere ai dati che generano per piattaforme più grandi, mentre nel secondo, per le aziende che comprano pubblicità sul servizio di una compagnia gatekeeper, dovrà essere garantita la possibilità di avere accesso a una verifica indipendente la portata dei suoi annunci. Infine ci saranno novità anche sul tema dell’auto-preferenza, in modo tale che le aziende non potranno più usare le loro piattaforme per mettere i loro prodotti in primo piano e i loro prodotti in primo piano dei risultati di ricerca.

Per far rispettare queste regole, per le aziende che non si adegueranno a questa nuova normativa è previsto anche un meccanismo sanzionatorio, che prevede che le stesse potranno essere punite con multe particolarmente alte, fino al 10 per cento del loro fatturato totale annuo, che può salire al 20 per cento in caso di violazioni ripetute.

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