L’industria automobilistica del Vecchio Continente ha le proprie carte da giocare: Luca de Meo, Ceo del gruppo Renault (ma anche numero uno dell’Acea, l’associazione continentale dei costruttori), ne è convinto e lo conferma all’IAA Monaco di Baviera, dove l’azienda che dirige è praticamente la sola europea presente non legata alla Germania. E dove la Nuova Scenic E-Tech Electric è anche una delle pochissime vere novità di prodotto destinate ad arrivare a breve sul mercato: entro il primo trimestre del prossimo anno.

Il problema è semmai la competitività: “In Europa paghiamo l’energia almeno tra due e cinque volte quello che la pagano i rivali in Cina o negli Stati Uniti”, sintetizza il manager italiano. “Noi possiamo fare macchine efficienti e offrirne sempre di più, ma non possiamo fare tutto. Fissare dei divieti non è stabilire una strategia, quella va discussa e condivisa”. La conversione elettrica cinese è figlia di scelte che partono da lontano e che erano cominciate dalle materie prime e che solo poi hanno innescato le proibizioni. De Meo non ha dubbi sul futuro a zero emissioni, ma osserva anche come il tema della qualità dell’aria legato al traffico si concentri solo nelle grandi città: “Sarebbe necessario limitare l’accesso a determinati veicoli, anche commerciali per l’ultimo miglio – spiega – perché già a quaranta chilometri il problema non esiste”.

Il “suo” gruppo è preparato per la transizione e la Scenic E-Tech Electric è uno dei modelli della grande offensiva che proseguirà con le nuove Renault 4 e Renault 5. A Monaco la Losanga ha esibito anche il nuovo Grand Kangoo, che verrà offerto non solo a batteria (265 km di autonomia), ma anche con unità a benzina e gasolio perché il gruppo ha creato sia la Horse, una società con la cinese Geely per sviluppare le tecnologie convenzionali, sia la divisione Ampere, che si occupa dell’elettrificazione e nella quale investirà anche Nissan.

“Abbiamo rivisto gli accordi della nostra unione – sorride de Meo – e adesso è un matrimonio più libero, ma ci vogliamo sempre bene. Dal mio punto di vista la fusione non era una strada percorribile: stiamo a diecimila chilometri di distanza, che senso ha?”.

La Scenic, sul mercato del 1996, è un crossover sempre meno compatto (4,47 metri di lunghezza) dal design convincente oggi acronimo di “Safety Concept Embodied in a New Innovative Car”, ossia “la sicurezza incarnata in un’auto inedita ed innovativa”. Con i suoi 2,78 metri di passo (10 cm in più rispetto alla Megane E-Tech Electric) ricavati sulla piattaforma CMF-EV dell’Alleanza, per Renault è “la familiare del futuro” anche per via del suo vano bagagli da non meno di 545 litri e per via della sua importante autonomia. Cioè fino a 620 km nel ciclo di omologazione WLTP con la batteria più grande, da 87 kWh (fino a 420 con quella da 60), e con quattro livelli di rigenerazione in frenata. Gli accumulatori forniti dalla coreana LG hanno una maggiore densità energetica grazie al ricorso alla soluzione NMC, nichel, manganese e cobalto. Le potenze sono di 170 e 220 Cv con coppie rispettivamente di 280 e 300 Nm. L’auto a zero emissioni nasce già sostenibile: è riciclabile per il 90% della sua massa (come prevedono le norme), compresa la batteria, ed è anche prodotta con un quarto di materiali riciclati (l’obiettivo del costruttore è arrivare a un terzo entro il 2030).

Il Grand Kangoo svelato a Monaco è la versione a passo lungo, cioè a 7 posti (“con 7 veri sedili”, tutti indipendenti e con 1.024 diverse configurazioni, assicura la Losanga) della terza generazione del Kangoo lanciata due anni fa. Non solo: vanta l’abitacolo e il bagagliaio (da 500 a 3.750 litri con una lunghezza di carico di 311 centimetri) più grandi di sempre. Tre le motorizzazioni offerte: quella elettrica da 122 Cv con la batteria da 45 kWh netti (8 anni o 160.000 km di garanzia con sostituzione gratuita se la capacità scende sotto il 70%), quella a benzina da 130 Cv e quella a gasolio da 95. Il Renault Grand Kangoo, verosimilmente attorno ai 4,9 metri di lunghezza se il costruttore dovesse aver confermato lo stesso “delta” fra le versioni del modello precedente, è funzionale sia per il trasporto persone sia per lo spostamento delle merci.

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