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Salvini va in guerra (da solo) contro l’Europa e attacca Gentiloni: “Il commissario italiano sembra straniero”. Schlein (Pd): “Destra non ha soluzioni e cerca nemici”

“In questo periodo ho avuto l’impressione di avere un commissario europeo che giocava con la maglietta di un’altra nazionale. Più che dare suggerimenti, elevava lamenti e critiche“. Matteo Salvini, in solitaria, di scaglia contro l’Europa. Lo fa puntando il dito contro Paolo Gentiloni, commissario Ue agli affari economici e monetari, unico rappresentante italiano nell’esecutivo europeo. Il vicepremier inizia così la guerra contro l’Ue: “Penso a temi demenziali come la plastic tax, fatti contro l’industria italiana, che è una delle più green. Invece di aiutarti, ti tassano”, dice il leader della Lega. Frasi che scatenano le critiche delle opposizioni. Per la segretaria del Pd Elly Schlein “la destra non trova soluzioni e allora cerca nemici”.

Tutto questo in un momento molto delicato per il governo italiano, impegnato nella complessa ricerca di fondi per la manovra finanziaria, e a pochi giorni dalla riunione a Santiago di Compostela dove i 27 saranno chiamati a trovare una difficilissima intesa politica sul nuovo Patto di Stabilità, con il governo tedesco sotto accusa per i conti “truccati”. Proprio Gentiloni, negli scorsi giorni, ha auspicato un accordo sulle nuove regole entro la fine dell’anno per evitare che si torni alle “difficoltà” delle regole precedenti, sbarrando però la strada a un prolungamento della sospensione del patto di stabilità nel 2024. A questo si aggiunge la questione Pnrr: il pagamento della terza rata, che ammonta a 18,5 miliardi, è attesa dal governo all’inizio del mese di ottobre. Mentre il prossimo 19 settembre il Consiglio Ue si pronuncerà definitivamente sulle modifiche relative alla quarta rata. Giorni non proprio sereni per l’Italia. Nonostante questo Salvini, nel totale silenzio della premier Giorgia Meloni e del ministro ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, si scaglia contro l’Ue.

Ma il leader della Lega non nasconde che dietro queste affermazioni ci sia uno sguardo alle urne, un’opposizione interna che avvia la campagna elettorale. Per Salvini “è fondamentale avere commissari europei che difendano l’interesse dell’intera comunità e del Paese” e secondo il vicepremier “il voto europeo del prossimo giugno sarà determinante per gli equilibri che mi auguro nuovi in Parlamento e Commissione”. “Sui temi della casa, del lavoro, dell’auto, della mobilità, della sicurezza, dell’immigrazione, la prossima legislatura europea sarà quella per cui si vive o si sopravvive”, continua Salvini. Intervenendo a Roma a un convegno di Acea, prima di recarsi al vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, il leader del Carroccio riserva anche critiche all’ex vicepresidente esecutivo della Commissione europea, l’olandese Frans Timmermans che ha lasciato l’incarico in Europa per candidarsi nel suo Paese con la coalizione composta dal Partito del Lavoro e dalla Sinistra Verde: “Io spero che Timmermans vinca le elezioni in Olanda e vada a fare danni solo lì e non in tutta Europa”, ha aggiunto il ministro.

A fare muro intorno al leader del loro partito arrivano i capigruppo della Lega che rilanciano le dichiarazioni di Salvini: “Gentiloni è Commissario europeo solo del Pd o di tutti gli italiani? Le sue dichiarazioni assomigliano più a quelle di un esponente di sinistra alla festa de l’Unità che a quelle di un Commissario europeo italiano che dovrebbe anche curare gli interessi del nostro Paese. Strano che quando al governo c’era il Pd non abbia mai detto nulla. Oggi si scopre un cuor di leone”, dichiarano Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

Nel silenzio degli altri alleati del centrodestra, le reazioni alle parole del vicepremier Salvini arrivano dai partiti di opposizione. “Solito schema: la destra non trova soluzioni e allora cerca nemici. Il governo che attacca Gentiloni è la dimostrazione che di fronte ai problemi economici e sociali del Paese chi lo sta governando non ha idea di come affrontarli”, ribatte la segretaria dem Elly Schlein. “Paolo Gentiloni non ha bisogno di essere difeso”, aggiunge il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia: “Io chiedo a Salvini, uno che era abituato a mettere la maglia di Putin, poi quella ungherese e così via, di sapere quale idea di Europa questo governo ha in testa. Che farà sul Patto di stabilità? Cosa farà con il Mes?”, sono le domande di Boccia. “E non parliamo – prosegue – del caos che questo governo sta creando sul Pnrr, mettendo in difficoltà centinaia di sindaci che non sanno come portare a termine i progetti avviati. Invece di attaccare Gentiloni Salvini e il governo Meloni ci rispondano e ci dicano quale manovra faranno. La verità è che sono in difficoltà, divisi sulle scelte, senza risorse per mantenere le promesse che hanno fatto e si inventano polemiche e alzano polveroni per parlare d’altro”, conclude il presidente dei senatori del Pd dalla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna.

“A differenza di Salvini, Gentiloni è una persona seria, preparata, che ha dimostrato un grande senso delle istituzioni italiane e europee. È anche ‘un gentiluomo’ nel senso antico della parola. Direi che Salvini gioca in un altro campionato, quello ‘Lonza e Mojito'”, scrive sui social il leader di Azione, Carlo Calenda. Chiama in causa la premier Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa: “Mi chiedo se Meloni condivida l’attacco sgangherato del suo vice Salvini al Commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni”. ” In questo frangente di negoziato sul nuovo patto di stabilità – sottolinea Della Vedova – l’attacco immotivato e a gamba tesa di Salvini può avere come unico effetto quello di irrigidire Bruxelles”.