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Strade riaperte al Burning Man: in 70mila lasciano il deserto di fango del Nevada

Attraverso la pagina ufficiale social del festival gli organizzatori hanno annunciato di aver iniziato le procedure di uscita per automobili e camper, invitando le persone coinvolte a non intasare l’unica via di fuga presente. Il tempo attuale di attesa per poter così lasciarsi alle spalle la venue dell’evento è di circa 5 ore

di Luca Guarneri

Si torna a casa. Sono oltre 70mila i partecipanti che hanno preso parte alla trentasettesima edizione del festival Burning Man. E ora possono rientrare alle loro abitazioni dopo esser rimasti bloccati nel cuore del Deserto Black Rock in Nevada per ben tre giorni, a 150km da Reno. Il motivo? L’uragano di nome Hilary che si è abbattuto sulla zona del festival causando disagi non indifferenti con inondazioni che hanno, di fatto, reso il terreno circostante un mix di fango e acqua.

Attraverso la pagina ufficiale social del Burning Man gli organizzatori hanno annunciato di aver iniziato le procedure di uscita per automobili e camper, invitando le persone coinvolte a non intasare l’unica via di fuga presente. Il tempo attuale di attesa per poter così lasciarsi alle spalle la venue dell’evento è di circa 5 ore. Le immagini (che in questi attimi sono diventate virali sul web) mostrano code chilometriche di automobili speranzose di poter lasciarsi alle spalle il prima possibile quel luogo diventato per loro ormai una prigione.

Va ricordato che poter ottenere i pass di ingresso all’evento non è affatto semplice. I partecipanti, oltre a sborsare tra i 225$ e i 425$, devono dimostrare di essere pronti a tutto e con un grande spirito di avventura per sostenere 10 lunghi giorni al confine con il mondo. In questa “zona franca” infatti tra musica, laboratori e diverse forme espressive non è ammessa nessuna transazione finanziaria. Si può contare solo sulla forma di baratto tra i partecipanti mentre acqua, ghiaccio e caffè vengono messi a disposizione dagli organizzatori. Il festival sarebbe dovuto terminare il 4 settembre in occasione del Labor Day, la giornata dei lavoratori in USA. Inizia adesso però il vero “lavoro” di salvataggio, tra gestione del traffico e criticità. Stando a quanto riportato dallo sceriffo della contea di Pershing per il momento una persona avrebbe perso la vita a causa di ipotermia.

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